È sempre più remota la possibilità di vedere almeno un Gran Premio di Formula 1 negli Stati Uniti.
Nonostante la richiesta pressante da parte di tutti gli appassionati americani per avere almeno una tappa
del mondiale in questa stagione atipica, le probabilità che si corra sono tendenti praticamente allo zero.
Gli organizzatori americani, chiamati a verificare la possibilità di mettere a punto un evento a novembre ad Austin, in Texas, si sono rassegnati di fronte a problemi che di sicuro non potranno essere risolti in cinque settimane. La scadenza infatti per l’inserimento dell’evento è metà agosto. Ed è già stata prorogata dalla FIA nella speranza che la situazione in qualche modo si risolvesse.
È un dato di fatto che la pandemia negli Stati Uniti è ancora estremamente violenta e che uno degli stati più colpiti è proprio il Texas. Austin, ma anche San Antonio, Waco e Killeen, registrano un numero in crescendo di contagi con un bilancio di vittime drammatico. Impensabile organizzare qualsiasi evento pubblico di una portata del genere in questo momento. Anche se da qualche settimana – a porte chiuse – negli USA sono ripartite le gare Indy e NASCAR. Un tentativo di dare una scossa al paese e di rivitalizzare il business dell’automobilismo sportivo che è praticamente al collasso.
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A complicare la situazione, proprio ieri, è stata anche la decisione del management MotoGP di annullare definitivamente la tappa americana che è stata cancellata da un calendario 2020 ancora provvisorio e pieno di incertezze. Anche per questo, ieri, nel corso di una riunione straordinaria, gli organizzatori di Houston si sono ritrovati per fare il punto della situazione. Nessuna decisione definitiva, almeno per ora. Ma la voce ufficiosa che è trapelata al termine dell’incontro è che “le probabilità di avere un Gran Premio degli Stati Uniti di Formula 1 per quest’anno sono tendenti allo zero”.
Nel frattempo Liberty Media, la società che detiene i diritti del campionato di Formula 1, prende tempo. Otto gare sono sicure: altre otto, delle quali per lo quattro dovrebbero concretizzarsi, potrebbero essere annunciate entro la fine del mese. Quasi certamente gli Stati Uniti resteranno fuori dal calendario. Un problema che non è soltanto di numero di gare ma anche di visibilità e di percezione degli sponsor perché un mercato come quello statunitense, così come quello giapponese, non può essere sottovalutato e il rischio di un contraccolpo economico a fronte di un’assenza degli Stati Uniti dal calendario di quest’anno è davvero molto grande. Ma nessuno, nemmeno gli organizzatori americani, sono pronti a correre un rischio del genere.
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