Flavio Briatore è contento del ritorno di Fernando Alonso in F1, dicendosi pronto ad aiutare Renault ora che il suo pupillo è tornato a “casa”.
Fernando Alonso aveva ben due diverse proposte per tornare in F1, da Racing Point e Renault. Ma, probabilmente, anche in questo caso è valso il detto “Al cuor non si comanda” e l’iberico ha quindi deciso di tornare nella scuderia che lo ha visto laurearsi per due volte consecutive campione mondiale di Formula 1. Quindi, mentre lo spagnolo si appresta a fare il suo grande ritorno nel 2021, l’amico Flavio Briatore si dice pronto ad aiutare team e pilota per raggiungere risultati importanti.
Il manager di Alonso ha voluto commentare l’approdo del suo assistito in Renault in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. Inoltre, ha spiegato i motivi per cui Alonso avrebbe scelto bene, scegliendo la squadra francese anziché la futura Aston Martin.
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Dopo due anni trascorsi a sperimentare nuove esperienze automobilistiche, rimanendo lontano dalla Formula 1, Fernando Alonso ha quindi deciso di farvi ritorno, scegliendo la Renault. A rimanere delusa, è stata la Racing Point, che l’anno prossimo diverrà Aston Martin e che quest’anno sembra disporre di una monoposto competitiva. Proprio a questo proposito, Briatore ha spiegato: “La Racing Point quest’anno è super, può giocarsela con la Ferrari, ma Fernando, scegliendo Renault, torna a casa”.
L’imprenditore piemontese ha poi commentato l’arrivo di Luca De Meo nella sua vecchia scuderia: “Lo stimiamo molto, ha un incredibile palmares. Sono sicuro che saprà dare le motivazioni giuste a tutti, dando un grande contributo alla squadra“. Parole importanti, che dimostrano il perché Renault sia stata la scelta corretta, anche perché, secondo lui, l’asturiano saprà farsi valere anche contro i giovani talenti del Circus: “Rispetto al periodo in McLaren, Fernando ha perso 5 chili e le auto sono più semplici da guidare adesso. E’ molto motivato, si è disintossicato stando lontano dalla F1“.
Infine, qualche parola su anche un suo eventuale ritorno in F1: “Anche se ho 70 anni, sono molto meglio di molti trentenni con cui mi confronto quotidianamente – prosegue – Ora che c’è Fernando, se serve, sono pronto ad aiutare, ma non ho alcun desiderio di tornare in una scuderia“.
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