Ford GT Roadster del 1965 all’asta, perché può valere 10 milioni di dollari

Va all’asta l’11 giugno una rara Ford GT Roadster del 1965. Secondo le stime, per aggiudicarsela serviranno 10 milioni di dollari

Ford GT Roadster del 1965 all'asta, perché può valere 10 milioni di dollari
Ford GT Roadster del 1965 all’asta, perché può valere 10 milioni di dollari

Una rara Ford GT Roadster del 1965 sarà messa all’asta dalla Mecum Auctions. Questo raro modello, appartenuto in passato alla fondatrice della casa, Dana Mecum, secondo le stime potrebbe raggiungere un valore di 10 milioni di dollari.

Una stima elevata, per quella che sembra la variante a quattro ruote di un unicorno, di un cigno bianco, di una bella rarità. Il prototipo da competizione sarà bandito l’11 luglio nel corso del Mecum’s Indy 2020. La stima di 10 milioni di dollari si deve alla storia di questo particolare modello, che ha partecipato alla 24 Ore di Le Mans del 1965. E’ anche l’unico prototipo con tetto scoperto ad aver preso parte alla corsa più famosa e più affascinante del mondo.

Questa versione della GT fa parte del programma voluto da Henry Ford per portare una delle sue auto al successo a Le Mans. E’ il progetto alla base della sfida raccontata nel film “Ford v. Ferrari”, uscito in italiano con il titolo “Le Mans 1966 – La grande sfida”. Quella sfida l’ha vinta la Ford, che ha occupato tutte le prime tre posizioni nella classifica finale, ma il prototipo della GT Roadster all’asta non ha fatto parte di quel trionfo. Ha percorso solo 11 giri prima di un guasto al cambio.

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Ford Roadster GT, storia di un modello da leggenda

Valentino Rossi è un esempio che rispetto totalmente, purché non sia là fuori solo per la paura di smettere. Finché è là fuori perché vuole continuare il divertimento...». Parole di Nico Rosberg ai microfoni del podcast di MotoGP.com, a proposito della difficoltà di smettere con il proprio sport per un campione che ormai non avrebbe più nulla da chiedere. Eppure va avanti. Rosberg ha spiegato perché ha scelto di interrompere la sua lunga e fortunata carriera in Formula 1 dopo il Mondiale vinto nel 2016: «Non c’è solamente una maniera di farlo. Per me è stato solo l’istinto: ho realizzato quello che mi ero prefissato di fare, il mio sogno, vincere il Campionato del Mondo, che per me è stato impossibile fino all’ultima curva dell’ultima gara». «Quindi – ha aggiunto Rosberg - sono andato davvero al di sopra e al di là di tutto ciò che sarebbe stato possibile secondo me e ho vinto quel campionato del mondo. Ed è stato il caso di dire: “Guarda, ho fatto tutto, ho dato tutto ciò che potevo per così tanti anni ... e sono andato oltre!” Voglio dire, la motivazione che ho avuto è stata senza compromessi ed è stato il momento perfetto per dire: “Ehi, grazie mille per tutto. Adesso prendo l'uscita”. Penso che arrivare ad un punto così alto è qualcosa ti porti con te per il resto della tua vita. E io lo sto vivendo ancora adesso, mi sta dando ancora positività. L'ultimo ricordo è stato il più bello e lo sarà per sempre. È stato semplicemente fantastico, questa è stata anche la ragione per farlo, quella sensazione che mi darà per il resto della mia vita, la sensazione di appagamento che ho mantenuto e che per me vale così tanto». Però ammette: «Una cosa è pensarlo, un’altra è farlo. E fa paura da morire».

 

Questa GT Roadster è uno dei 12 prototipi di modelli GranTurismo che Ford ha prodotto tra il 1964 e il 1965. Di questi, appena sette di Roadster, e soltanto due sono ancora in circolazione.

Il prototipo venduto l’11 luglio è stato utilizzato, dopo la 24 Ore, per i test dalla Kar Kraft, che lavorava a stretto contatto con la Ford, per verificare la tenuta della trasmissione e di altri componenti della macchina.

Nel 1968, poi, l’ha acquistata lo stuntman del cinema hollywoodiano Dean Jeffries, che l’ha tenuta fino alla sua morte nel 2013. L’ha rilevata a quel punto Dana Mecum che l’ha riportata allo splendore originale.

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