GP Austria, Lando Norris è il più giovane a podio nella storia della Formula 1. Secondo Emerson Fittipaldi, ha la stoffa per diventare un futuro campione del mondo
Un decimo. Tanto è bastato a Lando Norris, dopo la penalizzazione di Lewis Hamilton, per diventare il terzo più giovane sul podio in Formula 1 dopo Max Verstappen e Lance Stroll. Tre figli d’arte, nella F1 che si avvia a diventare un circus per giovani, per enfants terribles à la Charles Leclerc.
Non si sente un pilota pagante, Norris, ventenne di Guilford con doppia nazionalità, belga e britannica, che ha già scatenato qualche paragone con Lewis Hamilton. Suo padre, Adam, ha lasciato il lavoro a 36 anni dopo aver venduto la sua società di consulenza e accumulato 250 milioni di dollari di patrimonio stimato.
Norris ha vinto diverse formule minori, come l’Eurocup Formula Renault, la Toyota Racing Series, il campionato europeo di Formula 3. E’ rilassato, simpatico, durante il lockdown ha guadagnato ulteriore popolarità durante la serie di gare virtuali, anche per una serie di problemi tecnici che spesso lo hanno avvicinato agli spettatori più affini a certi inconvenienti.
Come Hamilton, sente come sua la battaglia contro il razzismo e in favore del movimento Black lives matter. Ha invitato a firmare petizioni, anche a costo di perdere un bel po’ di follower, a prendere parte attiva per cambiare il mondo. Porterà su tuta e vettura la scritta “End of racism” fino alla fine della stagione. “Io voglio andare più forte degli altri, ma tutti dovremmo essere trattati nello stesso modo” ha detto alla BBC.”La Formula 1 raggiunge milioni di spettatori. Più riusciremo a fare come piloti, come squadre, più grande sarà l’impatto della nostra comunità“.
In gara, è stato per quasi tutto il gran premio più veloce di Charles Leclerc. Ha mantenuto un ritmo crescente, si è gestito con le gomme usate prima della sosta nella fase del primo ingresso della safety car, ha subito un sorpasso da campione del monegasco ma ha più da festeggiare che da recriminare dopo la prima gara del 2020.
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Fittipaldi: “Ha la stoffa da campione del mondo”
Di lui, l’ex pilota Renault Jolyon Palmer notava già l’anno scorso un atteggiamento rilassato prima dei gran premi, quando la tensione dovrebbe essere massima. Riuscire a tenerla sotto controllo, o anche solo dare l’impressione ai rivali di riuscirci, è un segno di grandezza. Per ora solo potenziale, ma i dettagli da cui si giudicano un pilota ci sono tutti per arrivare a una conclusione positiva.
L’ha detto anche Emerson Fittipaldi, campione del mondo di Formula 1 con la McLaren nel 1974, all’Evening Standard alla vigilia della stagione, la settantesima nella storia della F1 moderna.
Undicesimo al termine dello scorso mondiale, al debutto nel circus, Norris ha attirato l’attenzione del brasiliano. “Ha la stoffa del futuro campione del mondo” ha detto Fittipaldi, soddisfatto anche di vedere che la sua ex scuderia stia ritornando verso posizioni più vicine al vertice che alla coda della classifica con i motori Renault.
Insieme a Verstappen e Leclerc, che già hanno mostrato il loro talento, Norris “fa parte di quella che sarà una generazione d’oro”. Una generazione pronta a sfidare già da quest’anno Lewis Hamilton, che invece guarda alla storia, al settimo mondiale di Michael Schumacher.
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Norris, la mossa vincente in Austria
🍾😃👏 Lando returns to the garage to celebrate with the team! #AustrianGP pic.twitter.com/udfWN5PSPe
— McLaren (@McLarenF1) July 5, 2020
Oggi, però, ha pagato la penalizzazione. Norris lì si è giocato l’all-in. Dal 61mo giro, dopo l’ultimo ingresso della safety car, ha girato costantemente tra l’1’08 alto e l’1’09 basso. Ma negli ultimi due passaggi, i tempi sono scesi a 1’07″7 e 1’07″4.
Lando ha poi spiegato di aver chiesto il massimo alla sua power unit Renault nei giri conclusivi quando dal muretto gli hanno comunicato la penalità inflitta ad Hamilton. L’azzardo ha decisamente pagato. “Quando ho saputo dei 5 secondi di penalità per Hamilton, ho messo la mappa più spinta possibile del motore”. Ha dato tutto, ha rischiato aper non avere ripensamenti. Ha gioito, per una prima volta da ricordare.
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