Quello che non ti aspetti, il GP d’Austria, prima prova ufficiale della stagione di Formula 1, dopo molti ritiri, regala grandi emozioni nella parte conclusiva della corsa che stravolge l’ordine e offre un podio imprevedibile.
Valtteri Bottas – Zitto zitto Bottas lascia che i media mettano Lewis Hamilton al centro dell’attenzione. Poi piazza una pole position importante, la dodicesima in carriera, e conquista il suo ottavo successo in Formula 1. Una testimonianza della grande affidabilità della Mercedes ma anche un messaggio alla scuderia. In attesa che Hamilton chiuda le discussioni sulla sua riconferma, lui una macchina per l’anno prossimo la merita già. Voto 8, pulito e sereno.
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Lewis Hamilton – Di fronte a una macchina che sembra assolutamente inattaccabile il campione del mondo decide una tattica conservativa senza correre grandi rischi e facendo squadra con Bottas ma senza pretendere alcun ruolo da leader. Un atteggiamento forse troppo modesto che alla fine lo penalizza di fronte a una penalizzazione evitabile e un Leclerc che appanna la sua leadership mondiale. Voto 5.5, errori (di presunzione?)
Alexander Albon – Era andato vicino al suo primo podio in Brasile ma era stato beffato da Lewis Hamilton. Stavolta dimostra grande continuità, sbagliando poco e reggendo il ritmo di Hamilton alzando considerevolmente le quote della Red Bull dopo l’uscita di scena di Verstappen. Quando decide di alzare la voce e di prendersi un bel rischio nientemeno che su Hamilton, finisce fuori. Nessuno gli darà quel terzo posto, ma un premio al coraggio e alla gara lo merita. Voto 6.5, il podio può attendere.
Lando Norris – Il testa a testa con Carlos Sainz merita la lode per lui, il compagno di squadra e la McLaren, è stato uno dei momenti più entusiasmanti di tutto il GP aUSTRIA. Conquista con pieno merito un bel podio anche perché è Albon a perderlo. Il ventenne voleva dimostrare di meritare anche lui un posto al sole, come Sainz. Come dargli torto? Voto 6.5, è un gran bel Norris…
Charles Leclerc – Esce dopo una gara sofferta e non facile, con una macchina non perfettamente performante, al momento giusto. La Mercedes va in difficoltà per il solito gioco delle temperature e il ferrarista ne approfitta attaccando con una manovra da urlo, la più bella di tutto il week end. Hamilton esce brutalmente ridimensionato dalla zampata orgogliosa del giovane in rosso. Voto 7, l’orgoglio non è acqua.
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Sergio Perez – Era l’osservato speciale della vigilia dopo le buone prestazioni della sorprendente Racing Point in prove e qualifica. In attesa che si apra il dibattito se l’auto è un clone della vecchia Mercedes o è esattamente la vecchia Mercedes, Perez chiude con un sesto posto che ridimensiona lui e l’auto. Poteva andare molto molto meglio. Voto 5.5, nessuna illusione
Max Verstappen – Dopo prove discrete e conferme in qualifica, la sua Red Bull si inchioda con un dramma elettronico irrisolvibile. Non c’era modo peggiore di cominciare la stagione. Il pilota non ha colpe, l’auto stavolta è clamorosamente bocciata. Voto 3, failure di giornata.
Sebastian Vettel – Non dà mai l’impressione di potere incidere difendendosi dalle Racing Point e dalle McLaren. Poi con una macchina apparentemente spenta va in tilt: allunga una traiettoria e proprio Sainz, che lo sostituirà l’anno prossimo, lo accompagna all’uscita con una inchiodata e un testa coda. Voto 4, dimesso.
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