Lance Stroll, un passato nella Ferrari Drivers Academy e un presente nella Racing Point, è sempre stato accompagnato dall’immagine del padre miliardario. Al GP Turchia ha centrato la prima pole
Sotto la pioggia, in condizioni estreme, Lance Stroll sa come farsi valere. L’ha dimostrato in qualifica a Monza tre anni fa, al suo debutto in Formula 1. L’ha confermato a Istanbul, conquistando la prima pole in carriera su una pista bagnata e incredibilmente scivolosa con il nuovo asfalto finito pesantemente sotto accusa.
Mentre i rivali faticavano, Stroll scivolava via come un surfista sull’onda perfetta, diventando il pilota numero 101 a partire davanti a tutti in griglia nel Mondiale di Formula 1. Nessun canadese era più riuscito a ottenere questo risultato dopo Jacques Villeneuve a Jerez per il GP Europa del 1997, dove avrebbe festeggiato il titolo di campione del mondo dopo l’incidente in gara con Michael Schumacher.
Lance Stroll sta provando a togliersi di dosso la scomoda etichetta del “raccomandato”, del figlio di papà. Figlio del miliardario che ha acquisito il 25% della Aston Martin e prima aveva preso in mano la Racing Point, a undici anni era il più giovane nella Ferrari Drivers Academy.
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Lance Stroll e l’etichetta di “figlio di papà”
Anche allora il padre, di fatto sponsor attraverso Tommy Hilfiger, aveva un ruolo. Non badava a spese già allora, ha convinto un ex campione di kart, Mike Wilson, a trasferirsi da Bergamo in Canada, per fare da tutor al figlio, che ha vinto il titolo italiano di F4 nel 2014 e gareggia in quello europeo di F3 che Verstappen chiude terzo. Anche allora, in pochi credono in lui. Ma Stroll prende la superlicenza in anticipo per la Formula 1 e se la prende “sul campo” vincendo quasi la metà delle gare.
Anche la famiglia, che ipotizzava per Stroll un’anticamera in GP2, accelera il piano per il giovane Lance che è già collaudatore della Williams dal 2016 e dal 2017 pilota titolare. E’ il primo canadese in Formula 1 dai tempi di Jacques Villeneuve, che ha chiuso la sua esperienza con la Sauber del 2006.
Stroll, che arrivava alle gare di kart con l’aereo privato della famiglia, ha una grande ispirazione come racconta sul sito ufficiale. Guarda a Michael Schumacher, è il tedesco che lo porta a sognare di diventare un pilota di Formula 1.
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I numeri in Formula 1
In Formula 1, ha disputato 74 gran premi. Ha debuttato nel 2017, con la Williams, con tre ritiri nelle prime tre gare e i primi punti in casa, in Canada. Di quella prima stagione, resta soprattutto il secondo posto in qualifica a Monza, anche per effetto della penalizzazione delle Red Bull. Nelle altre gare, non è mai partito più avanti dell’ottavo posto.
Chiude il primo Mondiale al 12° posto, che rimane il suo miglior piazzamento nella classifica di fine stagione. E’ infatti 18° nel 2018 e 15° nel 2019, alla prima stagione in Racing Point.
In gara, mantiene una media di 1,68 punti per gara, 31 a stagione. Ha conquistato due piazzamenti a podio, a Baku nel 2017 al termine di una gara con tanti ritiri in cui è stato superato solo in volata sul rettilineo finale da Valtteri Bottas, e a Monza nel 2020.
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