Tutto sul Red Bull Ring che ospita il GP d’Austria, primo appuntamento della stagione 2020. Storia e caratteristiche del tracciato, gli elementi chiave, i numeri
Il Mondiale 2020 di Formula 1 si apre in Austria, al Red Bull Ring. Le monoposto percorrono 71 giri sul circuito nelle colline della Stiria, lungo 4,318 km, per una distanza di gara di 306,452 km. È una versione molto più breve rispetto all’originale Osterreichring, velocissimo e pericolossissimo, costruito per sostituire in calendario la pista all’aeroporto di Zeltweg. Nell’inverno del 1995-96, l’architetto Hermann Tilke modifica il tracciato, lo accorcia e lo ammoderna. Nasce l’A1-Ring che ospita il primo gran premio di Formula 1 nel 1997. Vince Jacques Villeneuve. Jean Alesi, su Benetton, decolla sulla Ferrari di Eddie Irvine. Gerhard Berger usa il GP di casa per annunciare il ritiro. Il GP d’Austria resta in calendario fino al 2003, poi la pista viene abbandonata. La acquista il proprietario della Red Bull, Dietrich Mateschitz. Il brand che “mette le ali” diventa il nuovo title sponsor e il tracciato ritorna in calendario dal 2014.
Red Bull Ring, le caratteristiche del tracciato
Il Red Bull Ring, caratterizzato da nove curve, risulta un circuito da medio carico e alta velocità. Il tempo sul giro è il più breve della stagione. Poco utilizzati i freni: solo 10 secondi a giro nei sette punti in cui i piloti utilizzano il pedale. È il dato più basso del Mondiale, rivelano i dati Brembo, 7 decimi e mezzo in meno di Monza.
Dopo la partenza si comincia con una curva a destra, in cui è importante la trazione sfruttando tutto il cordolo in uscita per immettersi sul rettilineo successivo. La curva 2, a destra in salita, conduce al backstraight in cui si può usare il DRS. Con l’ala mobile si raggiungono i 331 kmh prima della frenata di curva 3, la più impegnativa del tracciato (dati Brembo). La staccata richiede 2,67 secondi in cui i piloti percorrono 130 metri subendo una decelerazione di 5,3 g. E’ in questo punto che l’anno scorso Verstappen ha attaccato Bottas e Leclerc: attenzione al rischio di bloccaggio delle ruote.
Poi si scende, nel tratto compreso tra la curva 4 e la curva 7 che si chiude con le uniche due curve a sinistra del circuito. Si tratta di due pieghe in successione (6 e 7), che i piloti impostano contrastando il rischio di sottosterzo. Si accelera poi lungo la curva 8, prima di arrivare alla 9 caratterizzata dall’asfalto sconnesso. Tre i punti di utilizzo del DRS, lungo i tratti veloci: rettilineo d’arrivo, e i due dopo curva 1 e curva 2.
Leggi anche – F1, Binotto prudente per il GP d’Austria: “La vera Ferrari in Ungheria”
I punti chiave del Red Bull Ring
Il Red Bull Ring metterà alla prova le power unit, considerato che per tre quarti del tempo sul giro il motore viaggia a pieno carico. L’altura, poi, costringe il turbo a girare a regimi più alti, e sarà uno sforzo ulteriore da valutare trattandosi del primo evento della stagione post-lockdown. Infine essenndo un tracciato breve, il consumo di carburante non è un fattore critico.
Pirelli ha scelto i pneumatici C2, C3 e C4 per le prime due prove stagionali sul circuito austriaco. Qui le gomme subiscono un degrado contenuto, anche ad alte temperature. Anche per questo, la strategia più utilizzata in gara è a una sola sosta, la stessa scelta un anno fa da Max Verstappen che ha iniziato con le supersoft e ha chiuso con le soft.
Leggi anche – Formula 1, la crisi incombe: un prestito monstre per salvare la stagione
Numeri e statistiche
Sull’A1-Ring, poi ribattezzato Red Bull Ring, sono solo quattro i piloti capaci di vincere più di una volta: Mika Hakkinen, Michael Schumacher, Nico Rosberg e Max Verstappen hanno tutti ottenuto due successi. La scuderia più vincente è la Mercedes, con quattro vittorie, seguita da McLaren e Ferrari a quota 3.
Quattro anche i piloti in pole più di una volta: Hakkinen, Schumacher e i due attuali alfieri della Mercedes, Hamilton e Bottas (2). Ferrari e Mercedes cercheranno di conquistare nel weekend la quinta pole, e il primato assoluto per scuderie.
Il Cavallino vanta già il record di podi sul tracciato, 14, davanti a McLaren (9) e Mercedes (7). Ma è David Coulthard il pilota che ci è salito più volte, cinque. Lo scozzese precede Schumi e Barrichello (4), Hamilton, Raikkonen, Bottas e Verstappen (3). Di Raikkonen il giro record della pista, fatto registrare nel 2018.
Leggi anche – Formula 1, Marko critica la Ferrari: “Troppa politica attorno a Leclerc”