Lewis Hamilton, sei volte campione del mondo, ha parlato del futuro che vorrebbe per la Formula 1 in una Q&A con Petronas
Lewis Hamilton guarda lontano. La commissione sulla diversità che ha proposto per la Formula 1, il progetto per aumentare il numero di neri tra gli ingegneri al lavoro nel circus, è un lato della sua visione complessiva dello sport. La Formula 1 che ha in mente il britannico, sei volte campione del mondo, non è solo una successione di gare fra campioni della velocità su monoposto che rappresentano il punto più alto della ricerca ingegneristica. I motori, dice, possono lasciare un segno.
“Dobbiamo tornare a correre in Africa” ha detto Hamilton in una Q&A con Petronas, sponsor Mercedes. La Formula 1 almeno dall’anno scorso ha ipotizzato un possibile rientro in Sudafrica, a Kyalami, che ha ospitato l’ultimo gran premio 27 anni fa. Nella storia, si registrano anche gran premi in Marocco, l’ultimo tragico nel 1958. Fu la fine di un’era. Vinse Hawthorne, che non avrebbe corso mai più. Il Mondiale costruttori di quell’anno andò alla Vanwall, la scuderia di Stirling Moss e di Stuart Lewis-Evans che morì per un’incidente. dopo la gara, il patron del team ritirò la scuderia per sempre dalle corse.
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Hamilton: “La Formula 1 deve andare dove contano le persone”
Hamilton vorrebbe tornare in Africa non solo come gesto simbolico. “Oggi andiamo in una nazione, corriamo e non lasciamo troppo dietro” ha detto. “Tutto questo deve cambiare. La Formula 1 deve diventare uno sport che lascia qualcosa per aiutare le comunità dove fa tappa. Andare in Africa, riportare l’attenzione su quel continente e sulle sue bellezza, penso sia importantissimo. Bisogna che il Mondiale arrivi dove il business non è tutto, dove ancora contano le persone“. Un piano ambizioso per un campione che non smette di considerare i suoi obiettivi molto più estesi, più grandi e profondi del numero di titoli mondiali in bacheca a fine carriera.
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