La situazione che qualche settimana fa era diventata molto tesa, al punto da costringere la NASCAR a mettere al bando le bandiere confederate degli stati sudisti e invitare fan e sportivi a un comportamento civile e responsabile, diventa pesantissimo anche in pista.
Stando a quanto ufficializzato dalla Richard Petty Motorsport un cappio è stato rinvenuto nel box n.4 dell’autodromo di Talladega, Alabama. Il cappio era appeso a una delle porte interne del paddock e sarebbe stato sistemato lì da mesi. Tuttavia quel box era stato assegnato a Wallace da pochi giorni e non è chiaro se la prima ricostruzione degli investigatori sia del tutto corretta.
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Il “messaggio” pare fosse diretto ridotto a Bubba Wallace, uno dei più importanti protagonisti della scena NASCAR, pilota di colore che proprio come Lewis Hamilton era entrato in modo molto deciso nella polemica successiva all’uccisione di George Floyd. Anche Wallace aveva rilasciato dichiarazioni molto forti sul clima di razzismo che si vive ancora in diversi stati della confederazione americana. Poi, in occasione della prima corsa dopo la sospensione per la pandemia, aveva ridisegnato la sua auto con il logo Black Lives Matter.
Stando alle prime indagini da parte della polizia di contea, il cappio sarebbe stato sistemato lì da diverso tempo, forse addirittura dall’anno scorso. Sono almeno otto mesi che Talladega non ospita eventi ufficiali di alcun tipo e la prima gara in calendario al Superspeeway Motordome riguardava appunto la Nascar.
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La Richard Petty Motorsport ha immediatamente attivato il proprio studio legale per verificare se ci fossero motivi di rischio per il team o i piloti e l’FBI ha aperto un’indagine. Gli agenti federali hanno chiarito che il cappio non recava messaggi di alcun tipo e che non si può ipotizzare che fosse indirizzato a Wallace o a qualcuno della scuderia Petty. Ma in quel box l’unica auto prevista è quella di Bubba Wallace. Il team si è limitato a uno scarno comunicato: “Siamo grati per l’indagine rapida e approfondita da parte della NASCAR e di tutte le autorità coinvolte. Siamo inoltre grati del supporto fornito dalla NASCAR, dall’industria automobilistica e dai nostri fan “.
Bubba Wallace non ha rilasciato alcuna dichiarazione ai giornalisti limitandosi a un tweet nel quale ringraziava i suoi fan per la solidarietà. Ma sua madre, Desiree Wallace, ospite del “The Joe Madison Show” ha detto che non si tratta del primo messaggio minaccioso indirizzato al figlio.
“Da tempo Bubba è oggetto di scherzi di pessimo gusto, un vero e proprio clima di intimidazione non solo per il colore della sua pelle ma anche per il suo impegno nei confronti dell’integrazione razziale”.
Al momento non ci sono ipotesi di reato per questo episodio. Bubba Wallace, 26 anni, è nato in Alabama, a pochi chilometri di distanza dall’autodromo di Talladega ed è considerato un vero e proprio idolo nazionale in un paese che, tuttavia, mantiene rigurgiti razzisti fortissimi dei quali anche la NASCAR ha fatto le spese nel corso delle ultime settimane.
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