Jessi Combs era una leggenda. E come tutte le leggende ha avuto una fine clamorosa, triste e forse evitabile.
La donna più veloce del mondo è scomparsa molto tragicamente lo scorso anno negli Stati Uniti in quello che doveva essere il suo capolavoro. Battere il record per diventare la donna proiettile per eccellenza, la più veloce di sempre.
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Non particolarmente conosciuta nel nostro paese, Jessi Combs era un’autentica celebrità negli Stati Uniti dove lavorava come personalità televisiva con diversi show, tutti ispirati al mondo dell’auto e della velocità. Bionda, bellissima, con dei magnetici occhi grigio verdi, Jessi aveva i motori e le auto nel sangue. Si era laureata alla Wyoming Tech, unica donna a diplomarsi in quel corso negli ultimi vent’anni, in una materia altamente specializzata. Tecnologia automobilistica per prestazioni supersportive con una ulteriore specializzazione su infortunistica e collisioni. Era una fanatica dei crash test. Era sicura di potere ridurre considerevolmente il numero di vittime della strada con ricerche su materiali e abitacoli. Dopo la laurea inizò a progettare veicoli e imprese sempre più eclatanti, sempre più straordinarie. Un solo obiettivo in mente: diventare la donna più veloce di sempre su un veicolo a quattro ruote.
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Quando Jessi inizia a progettare la sua impresa più grande ha 31 anni: ha già corso con Ultra 4, i Dragster, gli Hot Rocket… qualsiasi cosa viaggi come un razzo ma resti attaccata al terreno su un pneumatico lei la domina. Nessun’altra donna ha gareggiato e vinto quanto lei sui ‘mostri’. Nel 2013 entra nel NaE, il North American Eagle, un programma straordinariamente avanzato per spingere l’auto sempre più vicino al limite della barriera del suono. É una delle prime donne che ne fa parte. É considerata l’erede di Kitty O’Neil, pilota acrobatica che nel 1976 aveva raggiunto le 510 miglia all’ora con un prototipo da lei stessa allestito.
Jessi trova i soldi, gli sponsor, si prepara per l’impresa e coinvolge molte delle reti per le quali aveva lavorato come conduttrice e driver per test estremi. L’evento è in programma nel deserto di Alvord, Oregon sud-occidentale. La stessa pista dove Kitty O’Neil aveva battuto il suo record trentatre anni prima. Jessi prepara tre tentativi e già al primo il record è battuto. Poi vuole superarsi, e ritocca di nuovo il primato. Arriva a 841,338 chilometri all’ora ma non è soddisfatta. É convinta di potere fare meglio e si prepara per un terzo tentativo e ultimo tentativo.
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La sua auto, molto più simile a un missile, si lancia a tutta velocità, spinta da razzi destinati agli aerei da caccia: in piena accelerazione qualcosa va storto, dai video si capisce pochissimo. La ruota anteriore destra si sgretola e il mezzo esplode: letteralmente. Una fiammata improvvisa. Non c’è niente da fare. L’esame autoptico dirà che Jessi non si è nemmeno accorta della fine: è morta sul colpo per il violentissimo trauma, prima ancora che scoppiasse l’incendio. Jessi aveva solo 39 anni. A ucciderla l’impatto forse con un piccolo animale, forse con un sasso.
Di lei parlano tutti i più grandi conduttori televisivi e piloti americani. Jay Leno, uno dei personaggi più famosi d’America, ricordandola quel 27 agosto 2019 pronuncia una frase tremenda ma verosimile. “Sapeva di rischiare la vita ogni volta, e sapeva che ogni volta poteva essere l’ultima. Non avrebbe mai voluto morire. Ma chi non vorrebbe morire dedicando tutto se stesso a ciò in cui hai creduto per tutta la vita?”
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Oggi il Guinness dei Primati ha finalmente riconosciuto il primato di Jessi Combs che in modo postumo diventa la donna più veloce di sempre. Terry Madden, anche lui pilota straordinario di auto e di moto, stuntman e progettista, era il compagno di Jessi. “Nessun record vale la vita di uno straordinario essere umano come lei – ha dichiarato oggi Terry alla CNN – ma lei voleva quel record più di qualsiasi altra cosa al mondo. Era davvero convinta di volere fare la storia. E io oggi sono ancora più orgoglioso di lei anche se terribilmente solo, e non ci sarà mai nulla che mi potrà consolare di questa perdita”.
La frase che più rappresenta l’incredibile entusiasmo e positività di Jessi è di Jessi stessa: “Quando mi dicono che sono matta rispondo… grazie”.
Il video più bello che celebra la vita e le imprese di Jessi Combs è questo, proiettato durante l’elogio funebre che è stato pronunciato dal suo compagno Terry Madden e dai soci della sua scuderia.
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