Mezzo secolo prima del progetto SpaceX, Chrysler ha disegnato un modello bizzarro di Space Shuttle, che la NASA non ha preso in considerazione
Negli anni d’oro della corsa allo spazio, la Chrysler aveva anche una divisione aerospaziale. Il brand ha realizzato i predecessori del Saturn V, poi il presidente USA Richard Nixon ha tagliato i fondi della NASA. La Chrysler, però, ne vuole comunque una parte. In questa fase, nel 1972 emerge il Programma Shuttle. La casa avrebbe voluto presentare il suo modello, in competizione con altri colossi come Boeing, Grumman e Lockheed.
L’elemento principale del progetto di fatto anticipa di mezzo secolo lo spirito del progetto SpaceX del fondatore di Tesla, Elon Musk. Il concept dello Space Shutle di Chrysler si basa sul SERV, che sta Single-stage Earth-orbital Reusable Vehicle. Il SERV avrebbe il compito di lanciare nello spazio il MURP, Manned Upper-stage Reusable Payload.
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Lo Space Shuttle della Chrysler, il progetto
Il progetto Chrysler ha una forma inusuale, che ricorda una ghianda, e prevede un motore aerospike, la principale alternativa per i propulsori degli Shuttle e dei veicoli orbitali a singolo stadio. L’aerospike consente di ridurre il consumo di carburante a bassa quota ma ha il difetto di costare decisamente di più. Come ha ricordato The Drive, la NASA e la Rocketdyne hanno investito oltre mezzo milione di dollari per un motore simile, più di quanto sia costato a SpaceX la progettazione dell’intero Falcon 9, motore compreso. Per rallentare il veicolo in fase di atterraggio, Chrysler pensa a montare 28 motori di jet.
Il MURP, che dovrebbe trasportare i passeggeri, è disegnato a partire dall’HL-10 della Nasa. Chrysler pensava anche di utilizzarlo come aereo per voli non proprio abbordabili che avrebbero consentito di raggiungere nel giro di 45 minuti al massimo qualunque punto della Terra.
La NASA, però, non ha mai preso in considerazione l’idea. Ma il cnale Youtube Hazegrayart ha realizzato un rendering virtuale per mostrare come sarebbe stato
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