Siri, la funzione dell’iPhone che filma i controlli di Polizia: come funziona

Siri, l’assistente virtuale dell’iPhone, può aiutare l’utente che utilizza il telefono a sentirsi più sicuro: è infatti in grado di filmare i controlli della polizia e a chiedere aiuto.

Siri
Foto: Getty Images

 

Lo smartphone è ormai ritenuto uno strumento irrinunciabile per molti di noi, non solo per effettuare telefonate e tenere i contatti con amici e parenti. I fedelissimi dell’iPhone ormai da tempo hanno iniziato ad apprezzare una funzione che, all’occorrenza, può rivelarsi davvero utilissima, l’assistente virtuale Siri. Proprio in questi giorni si è messo in evidenza come il servizio possa rivelarsi davvero importante per salvare l’utente qualora dovesse ritrovarsi in situazioni di pericolo.

Proprio in questi giorni sono in tanti negli Stati Uniti, alle prese con le sollevazioni popolari seguite all’uccisione di George Floyd, a essersi resi conto cdi questa interessante opportunità. Se qualcuno dovesse avere tra le mani il telefono e pronunciare la frase: “Ehi Siri, mi stanno fermando”, il dispositivo sarebbe in grado di fermarsi istantaneamente e bloccare ogni tipo di azione, comprese eventuali telefonate in arrivo invia un messaggio ad un gruppo selezionato di contatti, in cui viene riportata la posizione e il fatto di essere stati fermati dalla Polizia.

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Foto: Pixabay

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Grazie a Siri l’utente può sentirsi più sicuro

Il “melafonino” è infatti dotato di un’apposita funzione denominata “Police“, di cui è stato l’artefice un utente del sito Reddit già nel 2018, ma che, alla luce della situazione che stiamo vivendo, non può che rivelarsi ancora più attuale.

Il suo utilizzo non è però automatico. E’ infatti necessario provvedere innanzitutto a installare l’applicazione “Shortcuts“, in grado bloccare la musica che eventualmente si sta ascoltando, togliere la luminosità allo schermo e bloccare le chiamate che potrebbero arrivare. La tutela della sicurezza rappresenta un aspetto prioritario e mette in secondo piano tutto il resto A quel punto si aprirà in modo automatico la fotocamera frontale per poter filmare quello che sta accadendo in quel momento e testimoniare così anche in fase successiva ogni piccolo dettaglio.

Anche i contatti più stretti del possessore del device potranno essere prontamente informati in modo tale da poterlo aiutare nel caso in cui ce ne fisse la necessità. A uno di loro sarà inviata anche una copia del video.

Nessun problema nemmeno se il poliziotto in azione dovesse rendersi conto di essere stato ripreso e di manifestare così la richiesta di cancellare il filmato nel timore di andare incontro a conseguenze pesanti per la sua posizione. In questo caso, avviene infatti la creazione un backup sull’account iCloud o Dropbox del proprietario del telefono. Si potrà così rivedere quanto ripreso anche se non si dovesse avere più tra le mani l’apparecchio qualora dovesse avvenire un sequestro. Al momento a poter sfruttare il sistema sono le persone che hanno l’ultima versione disponibile del sistema operativo iOS. Almeno per ora non c’è un analogo Android.

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