L’autista del tir racconta l’incidente con Alex Zanardi. “L’ho visto all’ultimo e ho sterzato” avrebbe detto. Il pm l’ha iscritto nel registro degli indagati per lesioni colpose gravissime. E’ un atto dovuto, spiega
La procura di Siena ha avviato l’inchiesta sull’incidente che ha coinvolto Alex Zanardi. L’autista del tir contro cui si è scontrato il pilota mentre percorreva la statale 146 con la sua handbike nel comune di Pienza è stato iscritto nel registro degli indagati per lesioni colpose gravissime. Il procuratore Salvatore Vitello definisce questa misura un “atto dovuto”.
L’autista del tir, un trasportatore di prodotti agricoli, ha reso dichiarazioni spontanee al pm Serena Menicucci. Ha raccontato di essersi ritrovato Zanardi di fronte in una curva e di aver sterzato. “Mi ha preso di fianco, altrimenti l’uro sarebbe stato frontale” avrebbe spiegato. Il suo avvocato, Massimiliano Arcioni, sottolinea come l’uomo viaggiasse a bassa velocità, perché quel tratto è caratterizzato da una successione di tornanti, e sia risultato negativo all’alcoltest e al test tossicologico. Dunque, non guidava sotto l’effetto o alcool o sostanze stupefacenti.
Gli inquirenti hanno anche acquisito un video che mostrerebbe parte dell’incidente confermando quanto emerso dalle prime testimonianze: l’handbike che sbanda, Zanardi che tenta invano una correzione di traiettoria ma si ribalta e sbatte contro il rimorchio.
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Interrogati anche i promotori della staffetta paralimpica “Obiettivo tricolore” partita da Luino con arrivo inizialmente previsto a Santa Maria di Leuca il 28 giugno. Gli inquirenti stanno verificando le condizioni di sicurezza, considerato che i paraciclisti si muovevano su strade aperte al traffico. “Ma non è una corsa ciclistica, non è la stessa cosa”, ha detto il ct della nazionale paralimpica Mario Valentini.
Il sindaco del comune di Pienza, come riportava il Corriere della Sera, non avrebbe ricevuto alcuna richiesta di autorizzazione per l’evento. Dunque, Zanardi e i compagni andrebbero considerati, se così fosse, come cicloturisti in gita privata, con il dovere di rispettare il codice della strada.
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