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I Midget, 400 HP su ovali sterrati: quattro ruote motrici rabbiose [VIDEO]

Negli Stati Uniti sono popolarissime le corse dei Midget, miniauto a quattro ruote motrici da 400 cavalli che erogano una potenza straordinaria su piccole piste sterrate dove qualsiasi contatto è consentito. Anzi… opportuno.

Un Midget in pista (Foto Usac Racing)

Li chiamano Midget, termine non elegantissimo che nello slang americano significa “nano”. La parola è un po’ come “freak” che letteralmente significa ‘scherzo della natura’  ma spesso viene usata in senso spregiativo. Ma i Midget che arricchiscono il panorama delle corse americane sono qualcosa che vale la pena di spiegare.

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Orgogliosi di essere Midget

I Midget sono nati come ‘riduzione’ a basso costo delle auto da corsa. Inizialmente erano a due ruote motrici e si esibivano anche su asfalto e terreno misto. Ora essenzialmente sono veicoli a quattro ruote motrici. Antenate delle care vecchie Dune Buggy e dei molto più recenti quad. I primi compaiono negli anni ’30 in un’America devastata dalla crisi che non rinuncia a divertirsi con le corse automobilistiche. E con pochi soldi le vecchie utilitarie, o addirittura i trattori, diventano spettacolari mezzi che si affrontano in ovali sterrati che a poco a poco conquistano spazio, sponsor e pubblico.

Sui Midget, un po’ come in Europa con i Kart, sono passati grandissimi piloti come Mario Andretti, Jeff Gordon, Tony Stewart. La tipologia di questi mezzi si è voluta ma non è mai cambiata in quasi cento anni di storia: parliamo di quattro ruote motrici, equipaggiate con motori quattro cilindri che, grazie a sospensioni di nuova generazione e motori pompatissimi che erogano fino a 400 cavalli, esplodono in rabbiose accelerate e curve spintissime. Sportellate, derapate, urti anche molto violenti. Gli autoscontri sono una ragazzata; i car crash sono una goliardata. I piloti di Midget vanno per eliminazione e hanno un fucile nel piede e un mirino in mezzo al volante. Se un avversario gli sta sulle balle lo tirano sotto. Matematico…

Capottarsi con un Midget è uno degli spor nazionali americani. Bestiole che negli anni si sono conquistate un mercato e un pubblico e che negli USA hanno tanti circuiti e campionati che garantiscono un notevole giro di denaro e di pubblico.

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Nati in campagna entusiasmano le città

Una delle capitali dei Midget è Indianapolis: e non per il suo ovale, che è uno dei più famosi del mondo. Ma perché l’Indiana è il paese delle coltivazioni e dei contadini. I nonni che per primi spinsero al limite trattori e persino motofalciatrici. Le corse di questi mezzi sono proprio una caratteristica della gente dell’Indiana che orgogliosamente si definisce “Hoosier”, termine anche questo non esattamente lusinghiero. Simile al nostro ‘burino’. Orgogliosi di essere Hoosiers, gli abitanti dell’Indiana arrostiscono pannocchie e grigliano carne dall’alba al tramonto facendo la fila per vedere le corse dei Midget che su alcuni circuiti richiamano non meno di 10mila persone, con punte anche di 30mila presenze.

L’Indiana ospita la famosa Midget Week: gare di Midget per tutta la settimana con scuderie e piloti affermati che arrivano da tutto il paese. Ci sono personaggi straordinari come Tyler Courtney, soprannominato “Sunshine”, il pilota attualmente più quotato. O Chris Windom, due volte campione dell’Indiana Sprint Week. Ma ciò che rende speciale l’Indiana Midget Week sono gli sconosciuti, che arrivano con la loro auto che hanno amorevolmente preparato per anni alla ricerca della grande occasione. Sconosciuti che si qualificano, si mettono in gara e possono arrivare anche al titolo: senza scuderia, sponsor o meccanici professionisti.

Si parte in ordine e poi a ogni curva si affronta la ressa e l’ignoto: solo curve all’interno, derapando per due-trecento metri e dando gas. Come nello speedway.

Il resto va ammirato, magari in video. On line si vedono anche diverse dirette di gare di Midget che negli Stati Uniti sono irradiate live dai principali canali televisivi del paese. Per capire, incuriosirsi e magari appassionarsi a una realtà molto americana che potrebbe diventare interessante a qualsiasi latitudine.

Qui gli higlights di una gara del 2018

Qui un breve frammento d’epoca di una vecchia gara di Midget del 1936

 

Stefano Benzi

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