Il cantante dei Rolling Stones Mick Jagger non è un collezionista fanatico e non sa nemmeno quante e quali auto abbia mai posseduto. Ma la sua collezione di auto e case è praticamente immensa…
Quando si hanno tanti, tantissimi soldi, si dà poca importanza alla proprietà e al senso del possesso. Diversamente non si potrebbe spiegare il rapporto che un musicista di successo straordinario come Mick Jagger ha con le cose che possiede.
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Mick Jagger e le notti nella Ford Anglia
“La mia prima auto? Non ricordo esattamente se fosse mia, del tutto mia intendo. Forse era un prestito: ma ricordo di averci vissuto dentro per almeno una decina di giorni”. Quell’auto pare fosse una Ford Anglia: “Ricordo che era verde pisello. E che avevo trasferito lì dentro in una borsa quattro stracci e poche cose. Ci ho dormito per un po’ prima di trasferirmi con Brian Jones e Keith Richards: cantavo già, ero uno studente con discrete prospettive ma mi piaceva la vita bohemmien”.
Era il 1962 e i Rolling Stones non erano ancora nati. Sono passati quasi sessant’anni e Mick Jagger ha perso il conto delle auto che ha avuto: “Centinaia e forse nemmeno quelle sono state tutte mie. Da quando ho la fortuna di potere comprare quello che voglio ho scelto personalmente solo alcune auto. Molte arrivavano dalla società editrice della band, dalla mia compagnia personale, da accordi di leasing che nemmeno sapevo di avere. Ne ho guidate moltissime ma ne ricordo poche. Sicuramente la prima auto che ricordo era una Aston Martin DB6, la comprai intorno alla fine del 1968 quando “Beggars Banquet” divenne un successo mondiale. In due anni avevamo fatto più soldi di quanti avremmo mai potuti immaginarne e ne bruciammo a tonnellate in feste ed eccessi. Ma quell’auto la ricordo bene perché fu il modo di dire alla mia famiglia che ormai avevo svoltato e che ero indipendente”.
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Il mito della Aston Martin DB6
La DB6 in realtà era molto di più. Era l’apogeo degli Anni ‘60 della swinging London, un simbolo. Jagger venne fotografato spesso anche da artisti illustri vicino alle Aston Martin che lo usò, un po’ come James Bond (allora era Sean Connery) come il proprio testimonial. Era il periodo in cui tutti i grandi musicisti rock venivano abbinati a un’auto: per Jagger era la Aston Martin, per Bryan Ferry la Bentley. John Lennon aveva una bizzarra Mercedes mentre Paul McCartney guidava una MiniCooper.
Con le prime case arrivarono anche i primi sfizi: “Dopo il primo periodo in cui si viveva tutti insieme a Richmond in una casa che sembrava una comune, presi un appartamento a a Londra con un piccolo garage. Poi comprai una grande casa di campagna nel Kent e con gli anni a venire comprai altre case a Los Angeles, Nassau, in Giamaica, a Parigi, in Costa Azzurra. Ognuna di esse aveva il suo piccolo parco auto. Non sono un fanatico del collezionismo, compro le auto per usarle. Ho avuto molte Rolls Royce, soprattutto Silver Shadow e Silver Wraith, alcune Morgan che amavo molto usare soprattutto d’estate e numerose Bentley Continental. Le guidavo poco e le tenevo per pochi anni. Ultimamente guido Range Rover, o grandi SUV Dodge o Chevrolet. Amo le Mercedes, mi piace guidare comodo. Spesso mi trovo a bordo di grandi van che non conosco nemmeno: sono auto di rappresentanza, ormai anche con la band si viaggia separati. Ognuno di noi arriva a prove e concerti in modi e mezzi diversi ma la comodità è qualcosa che mi sono guadagnato e alla quale non voglio rinunciare”.
Una delle ultime foto di Mick Jagger lo ritrae a New York, appena arrivato dalla sua casa negli Hamptons con una Rolls Royce Phantom color oro. Non è la Gold Edition da otto milioni di dollari comprata da due emiri e in principe in edizione limitatissima ma vale pur sempre 700mila dollari…