Vicki Wood, la prima donna che entrò a far parte e si impose nel mondo delle corse maschili, si è spenta all’età di 101 anni.
Si è spenta all’età di 101 anni la donna dei record Mrs Vicki Wood. Con lei se ne va non solo un pezzo di storia del motorsport americano, ma un vero e proprio simbolo della parità di genere. Già perché la Wood negli anni ’60 non solo fu la prima donna ad entrare a far parte delle competizioni in cui gareggiavano gli uomini, ma vi si impose vincendo in una delle competizioni a Stelle e Strisce più note, la Nascar. Ma non finisce qui, grazie alle sue incommensurabili doti ed al suo talento si conquistò l’appellativo di “Donna più veloce nelle corse“.
Un nome, il suo, che echeggerà per sempre nella memoria dei posteri, un esempio che ha ribaltato l’andamento della storia spesso incline a relegare ai margini il sesso femminile.
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Vicki Wood sfidò le logiche ed il tempo in cui viveva. In una società, quella degli anni ’60 sensibilmente maschilista, si impose con determinazione e fierezza. Lei fu la prima donna a sfidare il “sistema patriarcale” del mondo dei motori. La Wood fu solo la prima pilota di sesso femminile a gareggiare con gli uomini nella Nascar, ma in essa si impose. Ed infatti, Mrs Wood proprio per gli eccellenti risultati ottenuti si guadagnò a pieno titolo l’appellativo di “Donna più veloce nelle corse“. Successivamente sostituito da “La donna più veloce sulla sabbia“. Ciò in quanto a Daytona Beach, su sabbia dunque, superò i 240 chilometri orari.
A rendere unica la storia della Wood è il fatto che si sia svincolata dalle gare riservate alle donne e si sia inserita in quelle riservate agli uomini. Un impegno il suo, nella conquista della parità di genere, che agli inizi venne più volte ostacolato.
Basti pensare ad un particolare aneddoto, riferito dal New York Times, a dire del quale venne fermata all’ingresso di una pista. Il particolare malinteso venne immediatamente chiarito dal fondatore della Nascar Bill France, il quale spiegò che Mrs Wood non era solo una donna, ma una pilota e pertanto aveva diritto di entrare. Il suo è un palmares invidiabile: in dieci anni, dal ’53 al ’63, riuscì a conquistare quasi 50 trofei.
Vicki Wood in pista era elegante e fiera, curava il suo aspetto e non lasciava alcun dettaglio al caso. Sempre il quotidiano statunitense racconta di uno degli ultimi avvenimenti importanti della sua vita, una cosa che la sconvolse particolarmente e che dimostrò il suo forte legame con i motori. Tre anni fa qualcuno segnalò alle autorità che la donna ancora guidava nonostante l’avanzata età. Gli agenti le ritirano la patente e lei disse che fu la cosa peggiore che potesse accaderle.
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