MotoGp, il dottor Charte svela il protocollo anti Covid: tutte le misure

MotoGp, il dottor Charte svela il protocollo anti Covid: tutte le misure. Si lavora per consentire al campionato di non interrompersi anche qualora venisse riscontrato un paio di casi positivi

Dottor Charte
MotoGp, il dottor Charte svela il protocollo anti Covid: tutte le misure (Foto: Getty)

La scorsa settimana la Dorna ha svelato il calendario rivisto della MotoGp per la stagione 2020. In totale sono state confermate 13 gare europee tra il 19 luglio e il 15 novembre. Si passerà dalla Spagna alla Francia, con tappe anche in Repubblica Ceca, Austria e Italia. Tutti da verificare invece gli appuntamenti extra europei, in Asia e America.

A preoccupare in questo momento è ovviamente la salute dei piloti e di tutto lo staff del motomondiale, con misure sanitarie che dovranno prevenire possibili contagi ed evitare lo stop del campionato qualora venisse riscontrato un caso positivo.

Il dottor Angel Charte, direttore del servizio medico della MotoGp, ha svelato i dettagli del protocollo di sicurezza che verrà eseguito per garantire la salute dei 1.200 membri coinvolti nel campionato. 

Soprattutto, fa appello alla responsabilità dei membri della famiglia MotoGp “perché dipenderà da loro se la pandemia di Covid-19 non li colpirà. Nonostante il fatto che alcune zone della Spagna abbiano già superato le tre fasi e sia iniziata la de-escalation, nelle due gare di Jerez del 19 e 25 luglio vivranno in una bolla”. 

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MotoGp, il dottor Charte svela il protocollo anti Covid: misure rigide e massima sicurezza

Angel Charte
MotoGp, il dottor Charte svela il protocollo anti Covid: tutte le misure (Foto: Getty)

Charte ha poi sottolineato: “Siamo arrivati ​​a sviluppare un livello molto elevato di protocollo sanitario e sarà efficace. Questo protocollo è davvero molto rigido.

“Ciascuna delle persone che fanno parte del circuito eseguirà un test PCR tre giorni prima dell’inizio del weed end di gara e dovrà essere confinato fino al momento del viaggio. Queste misure sono già state comunicate ai dirigenti dei vari team“.

Il dottore ha rivelato come una volta arrivati sul tracciato di gara, le diverse squadre saranno responsabili di assicurarsi lo stato di salute dei propri tesserati.

Come parte di questo protocollo sanitario hanno creato un’app in cui ogni giorno alle 7 del mattino, i dirigenti di ogni squadra caricheranno i dati sanitari di ciascuno dei propri membri. In caso di necessità (tosse, febbre, disturbi alle vie respiratorie), lo staff sanitario è a disposizione per intervenire.

Il Dr. Charte ha spiegato che questo è un protocollo comune per tutti i circuiti e che ha ricevuto l’ok dal Consiglio sportivo superiore spagnolo per l’avvio di Jerez il 19 luglio. 

Esiste un protocollo unico, approvato dal CSD ma quando arriveremo a Brno, contatteremo le autorità della Repubblica Ceca e abbineremo il nostro protocollo al loro. Ciò avverrà per ogni Paese che sarà coinvolto da un Gran Premio“.

Come nel caso della Formula 1, anche la MotoGP si prepara a non fermarsi nel caso in cui compaia un positivo nel paddock. “Una cosa è anche chiara: i mondiali non si fermeranno, né saranno sospesi, a causa della comparsa di uno o due contagiati. Speriamo che non accada, ma se rileviamo un caso verrà isolato, verrà studiato, e verrà deciso se sarà messo in quarantena in hotel o ricoverato in ospedale“.

Nessuno stop quindi, ma solo la necessità di evitare focolai più pericolosi. ora è davvero tutto pronto per riaccendere i motori. Fra un mese si parte.

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