Nuovo attacco al Governo da parte di Flavio Briatore. Stavolta, l’invettiva dell’imprenditore riguarda la decisione di rinviare al 15 luglio la riapertura delle discoteche
“Fase 3: marcia-indietro su riapertura discoteche e regole assurde dal 15 luglio. Decreto scritto da un matto“. Flavio Briatore introduce così, con un post sul suo profilo Instagram, il nuovo video con cui attacca il Governo per la gestione della riapertura dopo il lockdown.
L’oggetto dell’attacco, stavolta, è la decisione governativa di rimandare di un mese la riapertura di locali e discoteche, inizialmente prevista per il 15 giugno. “Migliaia di persone hanno lavorato per riaprire, poi hanno revocato tutto. Questi azzerano tutto, azzerano il nostro lavoro. Io vorrei vedere la faccia del deficiente che l’ha scritto” ha detto Briatore.
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Il nuovo video di Briatore contro il Governo
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Non usa certo mezze misure, l’ex team principal della Benetton poi Renault in Formula 1, che passa a illustrare le misure previste per la riapertura. “La gente arriva in discoteca in macchina in 4” dice. “Poi io decido di ballare con la mia fidanzata, ma devo stare a due metri”. A questo punto indica un quadro appeso sulla parete, fuori inquadratura, si mette due metri di distanza, e torna a rivolgersi al pubblico. “Ecco, devo stare qui, e ballo col quadro“. E’ il preludio a un nuovo affondo.
“Qui ci prendono tutti in giro” dice. “Adesso farò di tutto per vedere che faccia ha questa persona, chi ha scritto questa norma” conclude, prima di un’ultima stoccata al Governo che, invece di risolvere il problema, “fa la passerella, come a Sanremo, solo che hanno messo Conte al posto di Amadeus“.
Il riferimento è chiaramente agli Stati Generali a Villa Pamphilj a Roma. Qui lunedì 15 giugno, nella seconda giornata. il presidente del Consiglio incontrerà i rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali. Previsto in mattinata l’intervento di Vittorio Colao, il presidente del Comitato di esperti in materia economica e sociale che ha delineato un piano di rilancio attraverso sei linee guida.
Nel pomeriggio parleranno i vertici di sigle sindacali (Ucl, Usbb, Cub, Cisal, Confsal, Bobas, Unicobas, Cida, Cse, Fnsi), i rappresentanti degli enti locali, della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e dell’Unione delle Province Italiane.
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