Questo fine settimana a Le Mans non si corre a causa della pandemia. Ma la 24 ore ci sarà lo stesso, virtuale, e sarà irradiata on line con cinquanta scuderie iscritte e 200 piloti molti dei quali arrivano dalla pista e sono alla loro prima esperienza su un simulatore.
In assenza delle corse autentiche ci si accontenta delle corse virtuali. È per questo che si parla moltissimo della prossima edizione della 24 Ore di Le Mans che di fatto è stata annullata sulla leggendaria pista francese ma si terrà regolarmente il questo prossimo fine settimana.
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Le Mans al simulatore, una novità
Una gara in virtuale con un investimento consistente da parte di numerose case automobilistiche e la presenza di moltissimi personaggi di spicco. Max Verstappen e Fernando Alonso sono solo gli ultimi piloti che si sono uniti al gruppo di partecipanti eccellenti nella gara che sarà irradiata da Eurosport che da diversi anni vanta l’esclusiva della diretta dell’evento e che produce ogni singolo minuto di prove, qualifiche e gara da moltissimi anni.
Le Mans, per almeno tre giorni, era in grado di calamitare tutta l’attenzione del grande pubblico diventando anche un grande evento social con migliaia di messaggi da parte di fan che on line si riunivano per commentare le fasi della gara, dalla partenza all’arrivo. Quest’anno la pandemia ha reso tutto diverso ma gli organizzatori di Le Mans non hanno voluto rinunciare all’opportunità di un evento che in qualche modo ripagasse gli appassionati. E così ACO, FIA WEC e Motorsport Games, hanno dato vita alla 24 Ore di Le Mans Virtual.
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Come funziona
Le scuderie iscritte hanno l’obbligo di inserire quattro piloti in squadra, non più di due professionisti e non più di due piloti specializzati in simulation race. I nomi che si vedono tra le iscrizioni sono davvero importanti: in tutto le squadre iscritte sono cinquanta, duecento i piloti. Ogni scuderia ha fatto un lavoro straordinario per preparare le auto – sotto l’aspetto dei colori e della livrea, nel modo più accattivante possibile. Era necessario accontentare gli sponsor che hanno preso parte al progetto in modo entusiasta.
Il server che verrà utilizzato per ospitare la gara è uno dei più potenti del mondo mai allestiti. La 24 Ore virtuale di Le Mans, anche se sulla pista vera non ci sarà nessuno, sarà comunque un evento da record.
Sarà sicuramente la corsa virtuale con il maggior numero di partecipanti, la più lunga e anche la più seguita di sempre. Per rendere l’idea della gara in televisione sono stati investiti moltissimi soldi che consentiranno una resa assolutamente televisiva con regia, approfondimenti, camera cara, statistiche e analisi approfondite di ogni singolo protagonista.
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Tanti i piloti professionisti in gara
Tra i piloti professionisti che hanno garantito la loro presenza Max Verstappen e Lando Norris (entrambi con il Team Redline Sim), Pierre Gasley e Jean-Eric Vergne (Veloce), Fernando Alonso e Rubens Barrichello (ORECA), Jenson Button (Team Rocket) ma anche Kobayashi, Button, Montoya, Bruno Senna, Felipe Massa, Pietro Fittipaldi, Antonio Giovanardi… I piloti veri che hanno accettato la sfida si sono completamente calati in questa avventura irreale ma anche necessaria. Per dare un segnale a tutti gli appassionati. Ma anche per creare un’alternativa destinata agli sponsor che non si sono fatti sfuggire l’opportunità di investire su una corsa virtuale.
Tra le scuderie anche la AF Ferrari che ha inserito tre equipaggi nel primo dei quali è stato coinvolto all’ultimo istante anche Charles Leclerc. Il ferrarista si sta allenando da diversi giorni al simulatore per non essere da meno di colleghi più prearati di lui all’evento virtual.
Ci saranno anche equipaggi al femminile: è il caso del Richard Mille Racing Team che partecipa con Katherine Legge, Tatiana Calderon, Sophia Floersch ed Emily Jones. Due le scuderie ufficiali Toyota (una con Buemi e l’altra con Kobayashi), tre le Aston Martin.
Sarà interessante capire quale sarà la risposta del pubblico e, soprattutto, quale sarà l’interazione tra piloti sim – e dunque nati su una realtà virtuale – e piloti professionisti che si sono dovuti calare in una condizione di guida del tutto nuova.