Il Decreto Rilancio potrebbe essere modificato non solo con incentivi per l’acquisto per chi rottama una vettura. Si pensa anche a un possibile stop dell’ecotassa.
Le settimane di lockdown che abbiamo vissuto nell’ultimo periodo per cercare di frenare il contagio da Coronavirus che ha coinvolto il nostro Paese sono state decisamente pesanti e hanno ridotto la capacità di acquisto di molte famiglie. Le case automobilistiche hanno così lanciato un grido d’aiuto al governo mettendo in evidenza come le prospettive future non potessero che essere negative.
L’appello non è comunque rimasto inascoltato del tutto e si è arrivati così a depositare alla Camera un emendamento alla Camera da parte di alcuni componenti della maggioranza (Partito Democratico, Leu e Italia Viva – i Cinque Stelle sono contrari), che prevede un incentivo pari a 4 mila euro per chi decide di acquistare una vettura dal 1° luglio al 31 dicembre. È però necessario che siano rispettate alcune condizioni: rottamazione di una vettura che ha almeno 10 anni di vita e acquisto di Euro 6 con emissioni di CO2 superiori a 61 g/km. Il sostegno c’è comunque anche senza rottamazione, ma diventa della metà, pari a 2 mila euro.
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Questa però potrebbe non essere l’unica novità che si prospetta per venire in soccorso di un settore che sta affrontando una situazione di forte difficoltà. La posizione dei Cinque Stelle prevede di poter rifinanziare gli attuali incentivi per le auto elettriche e ibride «plug-in», ampliando la platea dei modelli ammissibili. Non c’è però parere favorevole sulla possibilità di proporre incentivi che possano riguardare anche modelli a benzina e diesel, che potrebbero servire a sbloccare il fermo del momento. Sono diversi infatti i concessionari che presentano vetture pronte per essere acquistate, ma con una domanda decisamente ridotta.
Si pensa però anche a un nuovo tipo di rottamazione, disponibile da luglio fino a fine 2020 pari a 2 mila euro. Questo prevederebbe un contributo statale di 2mila euro, a condizione che sia almeno raddoppiato dal concessionario, per vetture anche benzina e diesel, purché Euro 6, con emissioni di CO2 superiori a 61 g/km, a fronte di rottamazione di auto con oltre 10 anni di età (senza rottamazione si scende a mille euro da raddoppiare da parte del venditore). Nel 2021 viene posto invece il tetto a emissioni a 95 g/km e contributo statale che scende a mille euro con rottamazione e 500 euro senza (sempre con raddoppio del concessionari
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