Ferrari e Philipp Plein erano alle prese con un contenzioso a causa di alcune immagini pubblicate sui social dallo stilista tedesco: il verdetto del Tribunale.
La Ferrari aveva denunciato nel 2019 Philipp Plein per aver pubblicato sul proprio profilo privato di Instagram alcune immagini che ritraevano le sneakers Moneybeast poggiate sull’esemplare della Cavallino Rampante di proprietà dello stilista tedesco. Inoltre, aveva utilizzato il brand italiano anche in occasione di una sfilata del 2017. Motivi per cui gli avvocati avevano deciso di intraprendere le vie legali. In particolare, la causa è stata avviata per “illegittimo utilizzo del marchio”, in quanto i loghi dell’auto erano stati ritratti per scopi commerciali senza alcun accordo preso tra le due parti.
Stando a quanto riportato all’epoca dal comunicato della Ferrari, l’azienda italiana non gradiva neanche la “strumentalizzazione del corpo femminile”, visibile dalle foto di ragazze in bikini pubblicate dallo stilista sui social. Plein rispose senza mezzi termini, rivolgendosi direttamente all’amministratore delegato della Rossa Louis Camilleri, accusandolo di esser giunto ad una conclusione troppo affrettata, soprattutto nei confronti di un fedele cliente, avendo acquistato ben quattro auto Ferrari in dieci anni.
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Philipp Plein costretto a risarcire la Ferrari: la somma
Ultimamente, è arrivata la sentenza del Tribunale di Milano in merito al contenzioso che vede coinvolti Philippe Plein e Ferrari. Rimozione di tutti i contenuti pubblicati su qualsiasi sito, piattaforma o social che vedono implicati il marchio e 300.000 euro di risarcimento alla Casa di Maranello. Tuttavia, non sono mancate le polemiche. Infatti, il tedesco ha affermato di trovare “ridicolo” il fatto di dover affrontare una situazione simile in un periodo così complicato, che, oltre alla pandemia, ha visto anche la morte ingiusta di George Floyd.
Proprio per questo motivo, Plein si dichiara pronto a versare 200.000 euro alla fondazione di Gianna Floyd, la figlia della vittima, oppure, in alternativa, alla causa “Black Lives Matter“. Ha altresì definito la contesa con il brand italiano “una disputa su questioni irrilevanti”. In attesa di sapere se la Ferrari accetterà queste condizioni, si può notare come non sia ancora chiaro il motivo per cui lo stilista voglia pagare una cifra di 100.000 euro inferiore rispetto a quella stabilita dai giudici.
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