Stamane è morto all’età di 90 anni, l’ex leggenda italiana di motociclismo Carlo Ubbiali, tra i piloti più titolati al mondo.
Lutto nel mondo del motociclismo che piange la scomparsa della leggenda Carlo Ubbiali, spentosi stamane all’età di 90 anni. L’ex pilota, tra i più vincenti della storia del Motomondiale, durante la sua lunga carriera, dal 1949 al 1960, ha vinto ben 9 titoli mondiali ed 8 titoli italiani. Ubbiali, a causa di alcuni problemi respiratori, si trovava ricoverata da settimane presso l’ospedale all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, sua città natale.
Si è spento questa mattina, martedì 2 giugno, all’età di 90 anni uno dei piloti più titolati della storia del motociclismo, Carlo Ubbiali. L’ex pilota, come riporta la redazione de La Gazzetta dello Sport, si trovava ricoverato presso all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo dall’inizio del mese di maggio per via di problemi respiratori che lo avevano colpito.
Ubbiali, nato a Bergamo il 22 settembre 1929, aveva esordito in sella alla MV Augusta nel 1949 all’età di 20 anni in Svizzera, mettendosi subito in risalto con un quarto posto. Il primo successo mondiale arrivò alla sua terza stagione nel 1951 con la Fb Mondial. Ritiratosi nel 1960, dopo la morte del fratello e manager Maurizio, il suo palmares vanta ben 9 titoli mondiali, conquistati 6 nella classe 125 e 3 nella 250, con 39 successi e 68 podi su 74 gare disputate. Ai 9 titoli iridati si aggiungono anche gli 8 trionfi nel Campionato Italiano Velocità, 6 in 125 e 2 in 250.
Il fuoriclasse bergamasco venne anche soprannominato come “Il professore di Assen“, data la sua forza nel Gran Premio d’Olanda, dove su 10 partecipazioni complessive è salito ben 9 volte sul podio, quattro delle quali sul primo gradino. Ubbiali è il terzo pilota più titolato nella storia del Motomondiale dopo Giacomo Agostini (15 titoli) e Angel Nieto (13) a pari merito con Valentino Rossi e Mike Hailwood.
Chiusa la carriera in pista, Ubbiali non lasciò definitivamente il mondo del motociclismo, ma ricoprì il ruolo da consulente. Fu proprio il bergamasco a spingere l’arrivo in Augusta nel 1964 di Agostini, di cui aveva seguito le gesta sin da giovanissimo.
L’anno scorso, a dicembre, aveva ricevuto il “Collare d’Oro” al merito sportivo dal Coni, ossia il riconoscimento più alto che conferisce il Comitato. In quell’occasione, scrive La Gazzetta dello Sport, vennero premiati insieme ad Ubbiali anche Marco Lucchinelli, Mario Lega, Luca Cadalora ed Eugenio Lazzarini.
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