Fuori Giri

Automobili come armi e sigarette, la strana scelta del comune di Milano

A Milano, la giunta comunale ha deliberato alcune regole per la sponsorizzazione degli spazi pubblicitari: no ad alcolici, pornografia e.. auto non ecosostenibili

Da Palazzo Marino a Milano, delibera sugli spazi pubblicitari (Getty Images)

A Milano, la giunta comunale ha da poco deliberato alcune regole decisamente stringenti per quanto riguarda la sponsorizzazione degli spazi pubblicitari. L’obiettivo è quello di proteggere i cittadini, che ogni giorno passano per le vie del capoluogo lombardo, da pubblicità nocive e poco consone. La lista vede la negazione degli spazi per la pubblicità di armi, pornografia, droga e… automobili non ecosostenibili.

L’intervento da Palazzo Marino, sede della giunta milanese, sta decisamente facendo discutere. Non tanto per la poca chiarezza e la difficoltà nel capire quali marchi vadano effettivamente contro le “policy di sostenibilità ambientale” che il Comune di Milano sta portando avanti, ma per il fatto di aver inserito l’automotive all’interno di una lista con armi e droga.

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Milano, delibera sugli spazi pubblicitari: “È una decisione miope”

Dal comune di Milano no ad armi, pornografia, droghe e… auto non ecosostenibili (Getty Images)

A seguito della delibera sugli spazi pubblicitari che la giunta di Milano ha emanato, non sono mancati i commenti da parte del settore dell’automotive. A partire da Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia, che ha definito questa decisione: “Miope, un attacco diretto ai marchi automobilistici che lavorano per raggiungere gli standard europei“. Come riportato da quattroruote.it, inserire le auto non ecosostenibili ad una lista che comprende armi, pornografia e droga taglia, di fatto, le gambe a diversi brand.

È un accostamento che non possiamo accettare, hanno collocato l’automotive sullo stesso piano di comparti problematici dal punto di vista etico” denuncia Scudieri: “Questo è un pregiudizio nei confronti del mondo delle auto“. Nei prossimi giorni non mancheranno certamente altri commenti e discussioni in merito. La decisione va ad attaccare ulteriormente un settore già in crisi dopo l’emergenza Coronavirus.

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Pasquale Conte

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