A partire da ieri 1° giugno è divenuto obbligatorio il Documento Unico che contiene diversi certificati della propria auto: i dettagli
A partire da ieri, 1 giugno 2020, è divenuto obbligatorio l’utilizzo del Documento Unico per la circolazione. Esso racchiuderà il libretto di circolazione ed il certificato di proprietà del veicolo. Servirà per le operazioni di immatricolazione, minivoltura, radiazione per demolizione od esportazione e passaggi di proprietà.
L’emissione del documento avverrà a fronte della prima operazione effettuata, rimangono quindi in vigore i vecchi certificati che saranno sostituiti progressivamente. La nuova procedura prevede che i precedenti documenti siano distrutti, tranne nel caso di quei veicoli d’interesse storico.
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Documento Unico di circolazione, un risparmio per l’automobilista
Con il DU entra in vigore pienamente il decreto legislativo n.98/2017 che prevede la razionalizzazione “dei processi di gestione dei dati di circolazione e di proprietà di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi, finalizzata al rilascio di un documento unico, ai sensi dell’articolo 8, comma 1, lettera d), della legge 7 agosto 2015, n. 124”. L’obiettivo, in parole povere, è quello di semplificare la documentazione.
Si permette, inoltre, un risparmio nei confronti dell’automobilista che dovrebbe pagare circa 39 euro in meno rispetto a prima. Non vi sarà infatti l’applicazione dei due bolli, per un costo di 32 euro totali, oltre alla diminuzione della tariffa al PRA per l’iscrizione o la trascrizione del veicolo
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