Easyjet, secondo maggior operatore europeo low cost, sarebbe pronto a prendere decisioni drastiche in virtù del forte calo della domanda e delle misure di sicurezza da rispettare: i licenziamenti potrebbero riguardare il 30% dei dipendenti.
L’epidemia da Coronavirus, che ci vede ancora pienamente coinvolti, ci ha spinto a modificare radicalmente gran parte delle nostre abitudini e anche ora che la Fase 2 è orma partita la cautela deve essere massima. A partire dal 3 giugno potrebbero essere ridotte ulteriormente le restrizioni e potrebbe esserci la possibilità di spostarsi più facilmente, ma la capacità di acquisto di molte famiglie è ridotta e i viaggi non potranno che essere minori. Proprio questo sta spingendo Easyjet, una delle compagnie aeree più apprezzate anche per i costi abbordabili, a prendere decisioni dolorose.
I voli hanno subito un taglio notevole, e non potrebbe essere altrimenti, ma anche nelle settimane che ci attendono le richieste sono fortemente in calo. L’azienda è pronta quindi a licenziare il 30% dei suoi dipendenti, rendendo ancora più difficile la situazione economica generale.
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Il secondo maggior operatore europeo low cost prenderà una decisione definitiva con ogni probabilità già nei prossimi giorni. Sono quindi in programma possibili consultazioni in cui si
deciderà come poter agire. Al momento EasyJet vanta circa 15.000 addetti: a rischiare il posto sono quindi ben 4.500 persone.
Questo potrebbe non essere però l’unico provvedimento a cui si sta lavorando. L’azienda non esclude di non garantire voli con destinazione Italia qualora il governo dovesse decidere di prorogate le misure di distanziamento sugli aerei oltre il 15 giugno. Dover viaggiare con un numero di passeggeri ridotto, inevitabilmente, comporta spese che non valgono il guadagno.
Ad anticipare la situazione che potrebbe presto venirsi a creare è l’amministratore delegato della compagnia aerea, Johan Lundgren, ai microfonai del Corriere della Sera: “I tre miliardi che il governo vuole concedere ad Alitalia potrebbero essere un danno grave per la concorrenza. Il rischio concreto è quello che il mercato possa subire una distorsione da cui sarà difficile rialzarsi“.
Non è escluso quindi che Easyjet possa decidere così di escludere la sua presenza in alcuni scali in cui le richieste sono minori.
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