Fusione FCA-PSA, possibile revisione accordo: i dettagli sull’intesa

La banca francese Société Générale avvisa la FCA in merito alla fusione con PSA Groupe: l’accordo andrà rivisto in base alle nuove situazioni di mercato

FCA Mirafiori

Nei giorni scorsi, dopo l’assemblea degli azionisti di Exor, il presidente John Elkann aveva dato rassicurazioni pubbliche in merito alla fusione con la PSA. A sua detta, starebbe procedendo tutto al meglio. Non è detto stesso parere, però, la banca Société Générale che avrebbe informato della necessità di rivedere i termini dell’accordo siglato lo scorso 31 ottobre.

La fusione prevede attualmente che al gruppo FCA siano distribuiti 5,5 miliardi di euro da dividere tra gli azionisti. PSA invece venderà la propria quota del 46% detenuta in Faurecia distribuendo poi i proventi agli azionisti. Questi parametri, attualmente, per la banca francese non sono per niente idonei. Infatti, essi si basavano su una situazione di cassa diversa da quella attuale.

La PSA, invece di generare 2,8 miliardi di euro, ne perderà oltre 1,1 di cassa. Nel frattempo l’FCA non raggiungerà la quota prevista di 2,2 miliardi. A fronte di ciò, la Société Générale vuole ricorrere all’articolo 7. Con esso si rendono obbligatorie modifiche di accordi qualora subentrino condizioni avverse, in questo caso provocate dalla pandemia Covid-19.

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Fusione FCA-PSA, le proposte della Société Générale

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John Elkann (Getty Images)

Sono due le proposte della banca Société Générale in merito alla revisione dell’accordo. La prima è che nessuna delle due società distribuisce dividendi o quote di asset agli azionisti. In tal caso, con i dovuti calcoli alla mano, il valore di FCA sarebbe maggiore di quello di PSA del 10%.

Con la seconda proposta, PSA non andrebbe a distribuire il dividendo da 1,1 miliardi di euro ma solamente quelle che solo le quote di Faurecia che vale 2,1 miliardi di euro. In questo caso, distribuendo FCA i 5,5 miliardi agli azionisti, perderebbe in termini di valutazione. Ci troveremmo, dunque, con PSA valutata 8,2 miliardi ed FCA sui 5,8. Difficile che Exor accetti queste ultime condizioni, ma un compromesso probabilmente lo si potrà trovare.

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