Volkswagen e lo spot Golf “razzista”: le scuse dopo il misfatto

Volkswagen si è scusata per lo spot della Golf pubblicato su Instagram e cancellato per accuse di contenuti razzisti.

Volkswagen, le scuse ufficiali per lo spot "razzista" della Golf
Volkswagen, le scuse ufficiali per lo spot “razzista” della Golf

Non si placano le polemiche per lo spot che Volkswagen ha postato, e poi cancellato, sul profilo Instagram per promuovere la nuova Golf. Il video mostra un uomo di colore mosso come una marionetta da una grande mano bianca, che lo allontana da una Golf gialla parcheggiata e lo spinge all’interno del Cafe Colon di Buenos Aires.

La casa si è scusata ufficialmente con un post firmato dal responsabile vendite e marketing, Jürgen Stackmann, e dal “group head of diversity” Elke Heitmüller. “Abbiamo pubblicato un video razzista sul nostro profilo Instagram” scrivono. “Capiamo le reazioni del pubblico, siamo oltraggiati anche noi. A nome di Volkswagen ci scusiamo con tutto il pubblico per quanto successo. E in particolar modo con chi si è sentito personalmente ferito dal contenuto razzista per la sua storia personale” hanno aggiunto, come riporta la CNN.

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Wolkswagen, le scuse per lo sport razzista

Volkswagen, le scuse ufficiali per lo spot "razzista" della Golf
Volkswagen, le scuse ufficiali per lo spot “razzista” della Golf

Prendiamo le distanze dal video, ci dissociamo e ci scusiamodichiara Volkswagen in un altro messaggio. “Data la nostra storia, Volkswagen si è affermata come una compagnia che non tollera razzismo, xenofobia e discriminazioni” spiegano. Il percorso ha reso la casa tedesca, che nei primi anni ha utilizzato anche i prigionieri dei campi di sterminio nazisti come forza lavoro, di diventare la più grande casa automobilistica al mondo, da cui dipendono anche i marchi Audi, Skoda, Seat e Porsche.

Il video “è un insulto verso ogni persona perbene” affermano Stackmann e Heitmüller. “E’ una vergogna, non riusciamo a spiegarci come sia potuto succedere. Una ragione in più per chiarire tutto e subito su questa vicenda. Per questo renderemo pubblici i risultati e le conseguenze della nostra indagine“.

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