Harley-Davidson pensa di ridurre la produzione, mettendo in circolazione meno modelli in un numero ridotto di esemplari. Sarebbe anche un modo per combattere la crisi legata al covid-19
Harley-Davidson progetta un cambiamento significativo per tirarsi fuori dalla crisi legata al coronavirus. La compagnia, riferisce il Wall Street Journal, produrrà meno modelli, e ciascuno sarà disponibile con meno opzioni e in un numero inferiore di esemplari. Il nuovo presidente, l’ex dirigente della Puma Jochen Zeitz, vuole puntare su una nuova immagine di esclusività per trainare le vendite. Il riferimento è l’aura da sogno che circonda la produzione della Ferrari.
Il minor numero di moto prodotte inevitabilmente ridurrà la dotazione di Harley-Davidson presso i rivenditori, i distributori, i concessionari. Negli Stati Uniti, ad esempio, il 70% non riceveranno altri modelli per il 2020, ha spiegato il direttore delle vendite Beth Truett.
La nuova politica di vendere meno, ma a un prezzo più elevato, potrebbe causare un po’ di spaesamento nel breve periodo perché potrebbe indurre i distributori a spingere maggiormente sulle vendite dell’usato. Sarebbe un’inversione non da poco per la casa di Milwaukee, che aveva scoraggiato la pratica nella convinzione che avrebbe cannibalizzato le vendite dei modelli nuovi.
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Harley-Davidson, gli effetti possibili del piano
Ma la crisi economica e sanitaria comporta delle scelte, e la spirale negativa in cui anche le grandi aziende USA si trovano trascinate per colpa del virus richiede risposte decise anche se inattese. Anche Harley-Davidson, la più antica delle case motociclistiche USA attualmente attive, risponde con una decisione radicale, impegnativa, che richiede convinzione da parte di tutti i soggetti coinvolti nella filiera.
Una scelta di coraggio di fronte alla crisi, che potrebbe cambiare forse per sempre l’identità di un brand simbolo dello stile di vita made in USA.
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