Il Dl Rilancio annunciato la scorsa settimana dal premier Conte è ora diventato ufficiale: previste agevolazioni ad hoc per i benzinai, che si sono sacrificati anche durante il periodo di emergenza Coronavirus.
Il lockdown ha costretto a casa moltissime persone e ridotto al massimo i movimenti, resi possibili solo per motivi di estrema necessità quali lavoro o salute. A farne le spese inevitabilmente sono stati anche i benzinai, chiamati a esercitare comunque la loro attività e a convivere con la paura di contrarre il virus, ma con una inevitabile diminuzione dei guadagni.
Questo aveva così spinto gli addetti del settore a manifestare la propria insoddisfazione e ad avanzare l’ipotesi di uno sciopero. Ora il governo ha deciso però di non restare a guardare, ma di muoversi concretamente in loro aiuto, soprattutto nei confronti di quelle piccole realtà che operano in autostrada, dove il traffico è decisamente calato. Solo da pochi giorni si sta provando a ripartire un po’ in tutto il nostro Paese con l’auspicio che il numero dei contagi al Coronavirus non possa aumentare.
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Pur provando a ripartire con l’inizio della Fase 2, sono tanti gli italiani che si trovano in difficoltà e che vedono con profonda incertezza il futuro. C’è chi infatti è ancora in attesa dei soldi previsti per la cassa integrazione, ma non va meglio nemmeno a chi ha un’attività in proprio, costretto a dover gestire una diminuzione dei guadagni accompagnata a misure restrittive particolarmente rigide.
Nasce proprio per provare a ridare un po’ di serenità il Dl, che è ora approdato in Gazzetta Ufficiale, a distanza di quasi una settimana dall’annuncio dato dal presidente Conte. Tra le agevolazioni previste ci sono i 4 milioni di euro sotto forma di aiuto per i piccoli benzinai che hanno garantito il servizio in autostrada durante l’emergenza Coronavirus. La cifra, come indicato nella normativa è stata “commisurata ai contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro” e si riferisce agli stipendi previsti nel mese di marzo, aprile e maggio 2020.
A poterne usufruire saranno in modo particolare le microimprese, oltre alle piccole e medie imprese. Non ne avranno diritto invece i distributori gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere, oltre a chi ha un’attività che unisce il distributore alla ristorazione.
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