Il mercato dell’auto, a due settimane dalla riapertura delle concessionarie , registra dei numeri molto bassi che mostrano uno scenario ancora in grave crisi post coronavirus
Il 4 maggio scorso c’è stato una prima ripartenza post coronavirus con il riavvio di diverse attività produttive connesse anche al settore delle automobili, come le concessionarie. Ora, dopo le prime due settimane di lavoro, le vendite risultano essere inferiori del 36% rispetto a quelle dello stesso periodo nell’anno scorso.
A seguito della riapertura di inizio maggio , le concessionarie hanno fatto registrare la vendita di 31.964 unità. Se guardiamo ai due mesi precedenti, dove i cali sono stati rispettivamente dell’85% e del 98%, ci sembra un gran risultato ma invece non è così.
Lo ribadisce Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia: “Sarebbe sbagliato leggere i numeri della tabella come un segnale di ripresa”. Quelle che si stanno vendendo, infatti, sono auto commercializzate già prima della quarantena. Lo scenario, dunque, resta incerto considerato anche che il Governo, nei recenti decreti, non ha destinato aiuti significativi al comparto automotive.
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Mercato auto, aumenta la richiesta di vetture a ‘Km 0’
Riguardo le richieste di auto, si riscontra un aumento del 33% delle km 0. Tra queste, in particolare la Jeep Compass vede un rialzo record del 1.773% con 281 unità. Ottimi risultati anche per la Lancia Ypsilon, con 139 immatricolazioni ed un incremento del 190%, e la Jeep Renegade con un aumento del 118% per le 131 unità vendute.
Calano invece le richieste delle vetture comprate dai privati. Crolla addirittura del 55%, invece, il noleggio a lungo termine con numeri annullamenti d’ordine. Anche il noleggio a breve termine è quasi del tutto assente con una caduta verticale del 98%.
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