I promotori dichiarano che il GP di Singapore non potrà tenersi a porte chiuse, seppur continuando a dialogare con i vertici della F1.
Il Mondiale di F1 dovrebbe ripartire a luglio con almeno la prima parte della stagione che si disputerà a porte chiuse, dopo aver già raggiunto gli accordi per le due gare consecutive in Austria e in Gran Bretagna. Tuttavia, non tutti sono dell’opinione che un GP senza pubblico sia fattibile. È il caso della tappa di Singapore, i cui promotori hanno dichiarato in un’intervista al The Straits Times di non esser pronti ad ospitare l’evento in assenza di spettatori il prossimo 20 settembre.
Questa decisione non è definitiva, in quanto i dialoghi con i vertici del Circus stanno ancora andando avanti, come precisano gli organizzatori. Però, sarebbe una scelta in controtendenza all’andamento dell’epidemia Covid-19 nella città-stato asiatica, che ancora registra numeri elevati. Inoltre, dovrà restare in lockdown fino al primo di giugno.
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F1, GP Singapore a rischio
Come si può notare dalle bozze di calendario provvisorie trapelate, la gara a Singapore non compare in nessuna di esse. Ciò confermerebbe le difficoltà dei promotori a mettere in piedi un evento senza spettatori.
Queste le parole del portavoce degli organizzatori della GP di Singapore, “la priorità rimane la sicurezza e la salute dei tifosi, dei volontari e di tutto il Singapore – spiega – Per completare le strutture ci vogliono generalmente tre mesi affinché siano consentite dalla legge”. Pertanto, dietro questa decisione, ci sarebbero motivi circa la difficoltà nella organizzazione e realizzazione delle opere di allestimento del circuito cittadino. Per poi concludere: “L’unica certezza è che sarà impossibile organizzare la manifestazione a porte chiuse”.
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