Ferrari, Mick Schumacher al posto di Vettel: l’ipotesi dell’ex pilota

Mick Schumacher in Ferrari. Un’ipotesi affascinante per il futuro della Rossa, con la possibilità di riportare a Maranello il figlio del sette volte campione del mondo Michael

Ferrari, Mick Schumacher al posto di Vettel: l'ipotesi dell'ex pilota
Ferrari, Mick Schumacher al posto di Vettel: l’ipotesi dell’ex pilota

Un sogno, una suggestione, un lessico familiare. Mick Schumacher, il figlio di Michael, in Ferrari. Una candidatura improbabile, certo, ma i ogni caso sufficiente a far scattare nel cuore di ogni tifoso del Cavallino il ricordo degli anni di gloria del sette volte campione del mondo. Schumacher non è un nome qualsiasi nella storia della Ferrari. E pensare a uno Schumi jr. di nuovo al volante della Rossa inevitabilmente affascina.

Certo, Carlos Sainz sembra ormai vicinissimo a firmare con il Cavallino come sostituto di Sebastian Vettel. Lo spagnolo avrebbe superato la concorrenza di Daniel Ricciardo e Antonio Giovinazzi. Ma Ralf Schumacher, il fratello di Michael, ha lanciato la candidatura del nipote Mick, impegnato in Formula 2 con il team Prema.

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Mick Schumacher, le parole dello zio Ralf

Mick Schumacher, le parole dello zio Ralf
Mick Schumacher, le parole dello zio Ralf

La Germania, che rischia di non avere piloti in griglia nel 2021, come non succedeva dal 1991, e i media mondiali seguono con comprensibile attenzione i progressi di Mick Schumacher, già allievo della Ferrari Drivers Academy. La sua prima stagione in Formula 2, a parte la vittoria in Ungheria, non ha regalato grandi soddisfazioni. Tuttavia, ha detto lo zio Ralf a Sport 1, ha Mick “ha dimostrato di saper guidare, altrimenti non sarebbe stato campione in Formula 3″.

Mick, ha detto al giornale argentino Infobae a marzo, non vuole pensare alla Formula 1. Sente di doversi ancora mettere in mostra nelle categorie minori. A 21 anni, un’età in cui Charles Leclerc o Max Verstappen si sono già fatti ampiamente valere in Formula 1, Mick ha ancora molta strada da compiere. Ma il confronto continuo con suo padre, che considera il miglior pilota di tutti i tempi, non sembra disturbarlo. Anzi, essere associato al padre è un motivo d’orgoglio.

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