Il prezzo del petrolio è crollato a 30 dollari al barile. La famiglia reale saudita vara un duro piano di misure per rispondere alla crisi. L’Arabia Saudita è il paese più colpito dal covid-19 nell’area del Golfo
L’Arabia Saudita annuncia un piano di austerità senza precedenti per rispondere alla crisi iniziata con la pandemia. Il ministro delle finanze Mohammed al Jadaan ha indicato la serie di misure previste. Il regno saudita ha deciso di triplicare l’Iva che dal primo luglio passerà dal 5 al 15%, di annullare l’indennità di sussistenza che finora veniva riconosciuta a tutti i lavoratori statali. Così la famiglia reale cerca di rispondere alla crisi economica creata dal covid-19 e al conseguente crollo del prezzo del petrolio, sceso a 30 dollari al barile, meno della metà del 2019.
“Siamo di fronte a una crisi che il mondo non ha mai conosciuto”, ha detto al Jadaan. “Abbiamo dovuto prendere misure dure ma necessarie per mantenere la stabilità economica e finanziaria”. Il regno saudita, con queste misure, punta a raccogliere 100 miliardi di riyal (24,61 miliardi di euro). Annunciate anche la cancellazione e il rinvio di una serie di progetti di sviluppo che fanno parte del piano di Mohammed bin Salman per rendere l’Arabia Saudita meno dipendente dal petrolio. Il primo a saltare sarà quasi certamente NEOM, la città del futuro sul Mar Nero che costa 500 miliardi di dollari.
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Queste restrizioni si sono rivelate necessarie considerato che il Paese è il più colpito dal covid-19 nell’area del Golfo. Sono infatti 39.000 i contagi e 246 le vittime, secondo gli ultimi dati ufficiali.
Non è certo questo il modo in cui il principe ereditario bin Salman avrebbe voluto presentarsi alla grande occasione rappresentata dalla presidenza araba del G20, la prima della storia.
Decisamente difficile valutare ora il costo politico dell’operazione. Da un lato, bin Salman ha costruito la sua alta popolarità tra i giovani proprio attraverso le promesse di ammodernamento e di normalizzazione della vita sociale. E misure come il permesso di guidare per le donne, spesso di facciata. E due anni fa, analoghi tentativi di tagliare i sussidi ai lavoratori statali furono immediatamente abbandonati per lo scontento popolare. Quel risentimento secondo il parere degli osservatori raccolti da Arabia News, potrebbe ritornare alla superficie come conseguenza dell’aumento del costo della vita.
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