Iannone squalifica per doping: il ricorso al Tas e le possibili conseguenze

Andrea Iannone depositerà lunedì il ricorso al TAS contro la squalifica per 18 mesi per positività al drostanolone. Come funziona la corte di Losanna, quali i tempi per la sentenza, quali le possibili conseguenze

Iannone squalifica per doping: il ricorso al Tas e le possibili conseguenze
Iannone squalifica per doping: il ricorso al Tas e le possibili conseguenze

Andrea Iannone non ha ancora perso le speranze di essere in griglia, se la MotoGP dovesse davvero iniziare il 19 luglio a Jerez. Lunedì il suo avvocato presenterà il ricorso al TAS contro la squalifica per doping. Lo assiste Antonio De Rensis, il legale che nel 2013 ha rappresentato Tonina Pantani ed è riuscito a far riaprire il caso sulla morte del “Pirata”.

Iannone ha subito una squalifica di 18 mesi per positività al drostanolone, anche se i giudici non hanno smentito la tesi dell’assunzione accidentale della sostanza. La tesi difensiva fa riferimento a una contaminazione alimentare. La sostanza sarebbe stata contenuta nella carne servita all’Hotel Sama Sama, dove tutti i team della MotoGP risiedono durante il gran premio di Malesia, quando è avvenuto il controllo che ha portato alla squalifica.

Ma il pilota, sosterrà presumibilmente De Rensis, non avrebbe potuto far altro che mangiare in questi grandi alberghi. La contaminazione alimentare resta un tema spinoso.

Recentemente la Federazione Internazionale Tennis ha assolto il tennista colombiano Farah da un’accusa di doping per contaminazione alimentare da carne. Ma ha condannato il cileno Nicolas Jarry benché abbia riconosciuto che la sostanza proibita era contenuta in un’integratore molto diffuso in Sudamerica.

Lo scorso marzo, poi, il TAS ha cancellato la squalifica del velocista statunitense Jarrion Lawson, che ha presentato la ricevuta del ristorante dove avrebbe mangiato il Teriyaki beef incriminato e un test del capello. Test che, ricorda la Gazzetta dello Sport, risulta negativo come nel caso di Iannone.

Leggi anche – Andrea Iannone lasciato da Giulia de Lellis, lo sfogo sui social

Iannone, i tempi della sentenza e le possibili conseguenze

Iannone, i tempi della sentenza e le possibili conseguenze
Iannone, i tempi della sentenza e le possibili conseguenze

Lunedì l’avvocato presenterà il ricorso, anche se i tempi della discussione finale potrebbero non essere brevi. Il TAS, acronimo di Tribunale Arbitrale dello Sport, decide ogni caso attraverso tre arbitri: le parti ne scelgono uno a testa, e insieme indicano il presidente che in alternativa viene nominato dalla divisione del tribunale competente sul caso specifico. Normalmente, si arriva alla sentenza dopo tre mesi dalla presentazione del ricorso.

Se le parti riconoscono che questo tempo potrebbe provocare danni irreparabili, possono invocare la procedura d’urgenza. L’ha fatto per esempio Valentino Rossi a pochi giorni dall’ultimo gran premio della stagione 2015. Il TAS non può peggiorare la condanna di primo grado: può confermarla, ridurla, sospenderla o cancellarla. Nella sostanza, le sue decisioni sono inappellabili. Essendo un tribunale svizzero, si può presentare ricorso al Tribunale federale, che è una sorta di Cassazione, ma quelli accettati sono pochissimi.

Se venisse assolto, potrebbe anche tornare a gareggiare magari saltando i primi due appuntamenti della stagione. Ma al momento, su questo è impossibile pronunciarsi con certezza.

Se la condanna venisse confermata, l’Aprilia inizierà a guardarsi intorno per trovare un sostituto. Secondo Giacomo Agostini, che ne ha parlato alla Gazzetta dello Sport qualche giorno fa, potrebbe tentare di convincere Danilo Petrucci o Franco Morbidelli, che però si sta trovando bene sulla Yamaha.

Leggi anche – MotoGP, Iannone polemico: “Il mio habitat è la pista non i tribunali”

Change privacy settings
×