Formula 1, i migliori piloti che non hanno mai vinto un gran premio

Formula 1, i grandi piloti che non hanno mai vinto. Il record di gran premi corsi senza successo è di Andrea De Cesaris. Le storie degli altri grandi personaggi, da Luigi Villoresi a Chris Amon

Formula 1 piloti che non hanno mai vinto Andrea De Cesaris
Andrea De Cesaris (foto Getty)

La storia della Formula 1 è piena di piloti che hanno inseguito tutta la vita un posto al sole, una vittoria in grado di dare senso a una carriera. E l’hanno chiusa, la carriera, senza esserci riusciti. L’italiano Andrea De Cesaris è l’unico ad aver disputato più di 200 gran premi (208) senza mai aver assaporato il successo. Ha corso per 15 stagioni, ha cambiato 10 team e 19 compagni di squadra. Ha ottenuto complessivamente 59 punti e cinque podi, il primo a Monaco nel 1982, l’ultimo in Canada nel 1989. Ma non è solo la quantità di corse a raccontare lo scarto fra il talento potenziale e la resa effettiva. Vediamo le storie di chi ha manifestato in maniera più netta questa distanza.

I nomi della Formula 1 delle origini

Nella Formula 1 in bianco e nero, sicuramente una menzione speciale la merita il francese Jean Behra che ha vinto molte delle gare extra campionato con le vetture di Formula 1, ma mai un gran premio all’interno del calendario. Spicca, per esempio, il successo al Grand Prix de la Marne a Reims del 1952, che ha fatto innamorare i tifosi francesi del suo eccezionale controllo della monoposto e del suo spirito combattivo.

Notevole anche il rendimento di Luigi Villoresi, pilota Ferrari di inizio anni Cinquanta che ha chiuso la sua carriera in Formula 1 con un primato di 8 podi in appena 31 gran premi.

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Martin Brundle l’incompiuto

Escludendo i talenti inespressi come Tom Pryce o Mike Spence, che morì nel 1968 nel tentativo di migliorare un suo giro già impressionante sull’ovale di Indianapolis, la nostra soggettiva Top 5 inizia con Martin Brundle. Grande rivale di Ayrton Senna nel Mondiale di Formula 3 del 1983, che il brasiliano vinse all’ultimo respiro, il britannico ha mancato la grande occasione in Formula 1 con la Tyrrell. Poi, mentre Senna conquistava il mondo, lasua carriera faticava a decollare, illuminata appena dal secondo posto a Monza nel 1992 al volante della Benetton.

Stefan Johansson, il pilota diventato artista

Lo svedese Stefan Johansson ormai ha cambiato vita. Vive a New York, è un quotato artista contemporaneo, ma la Ferrari non l’ha dimenticato. E non l’hanno dimenticato nemmeno i tifosi del Cavallino, che imparato ad apprezzarlo dal momento in cui ha sostituito René Arnoux praticamente dall’oggi al domani.

Johansson, vincitore della 24 Ore di Le Mans del 1997, ha partecipato a 79 gran premi di Formula 1. Penalizzato da un rendimento non sempre all’altezza in qualifica, è arrivato quattro volte secondo. Memorabile la volata al GP del Canada del 1985, che perse contro Michele Alboreto per soli due secondi. Ha centrato undici podi, compreso l’unico della storia per la piccola Onyx nel 1989 in Portogallo.

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Formula 1, il record di Nick Heidfeld

Al terzo posto scegliamo il tedesco Nick Heidfeld, secondo per numero di gran premi disputati senza aver mai centrato la vittoria (183). Soprannominato “Quick Nick”, il tedesco ha un particolare primato che gli permette di meritarsi un posto in classifica. Ha infatti conquistato 13 podi in carriera in Formula 1, con la la Williams e la Sauber. E’ il numero più alto per un pilota senza successi nel circus. Un primato che fino al 2011 aveva detenuto proprio Stefan Johansson.

Samuel Bellof, il “what if” della Formula 1

Una carriera spezzata dopo 20 gran premi, alla 1000 km di Spa del 1985. Samuel Bellof ha attraversato la Formula 1 con l’audacia di una speranza e la velocità di un sogno interrotto per due stagioni alla Tyrrell.

Andava forte, a volte troppo veloce, sul limite elettrizzante tra l’abilità e la paura, affamato di togliere ogni millesimo possibile, ogni centimetro disponibile, alla ricerca del limite, nella sfida con la morte a trecento all’ora.

Per raccontare il suo talento, che si esprimeva al meglio sotto la pioggia, di gran premio ne basta uno: Monaco 1984. Una corsa cristallizzata nel gesto di Prost che alza la mano prima del tunnel, nella polemica di Ayrton Senna che rimontava con la Toleman per la “liaison dangereuse” con il presidente federale, il francese Balestre. Secondo Senna, Balestre avrebbe favorito Prost interrompendo la corsa. Anche se, alla lunga, quella vittoria gli valse la metà dei punti, e per mezzo punto perse il Mondiale.

In pochi, però, ricordano un altro dettaglio. Al momento dello stop, il più veloce in pista non era Senna. Era Bellof. E chissà che sarebbe successo senza l’interruzione. Chissà che sarebbe successo se non fosse morto nel tentativo di fare meglio quel che amava di più.

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Chris Amon, elogio della sfortuna

Formula 1, i migliori piloti che non hanno mai vinto un gran premio
Chris Amon (Getty Images)

Il ritratto più sintetico di Chris Amon è in una celebre frase di Mario Andretti. “Se facesse il becchino – disse una volta – la gente smetterebbe di morire“. La sfortuna ha caratterizzato tutta la carriera del neozelandese, che ha debuttato ventenne nel 1963 e ha lasciato la Formula 1 nel 1976 con la Ensign. In mezzo, tre secondi posti, otto terzi, e almeno una mezza dozzina di vittorie mancate.

Nel 1967 la sua carriera prende la prima svolta davvero importante. Abbandona Bruce McLaren, suo amico e mentore, per passare in Ferrari, candidata al titolo mondiale. Ma una serie di problemi di affidabilità lo privano del sogno.

Nel 1970 vince il Silverstone International Trophy, che però non fa parte del calendario mondiale, con la March. E a Spa, la vittoria gli sfugge per 1,1 secondi: il successo va al messicano Pedro Rodriguez sulla BRM.

Un’altra grande occasione gli sfugge a Monza, nel 1971: è primo quando inavvertitamente si strappa la visiera del casco e deve rientrare ai box. Finirà sesto. Inizia una lenta discesa verso scuderie minori e posizioni di rincalzo, fino all’addio alla Formula 1.

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