F1, Massa rivela: “Non è stato Schumacher il compagno più duro”

Felipe Massa in una diretta Instagram ha raccontato i suoi trascorsi nella Ferrari facendo più di una rivelazione sui suoi compagni di squadra e non solo

Felipe Massa, pilota attualmente in FIA Formula E, si è raccontato in una diretta Instagram svelando più di un aneddoto dei tempi della Ferrari. Il brasiliano, ricordiamo, è stato nel team del cavallino rampante dal 2006 al 2013 avendo compagni come Schumacher, Raikkonen ed Alonso. A tal proposito ha rivelato che “il compagno di squadra più difficile, più duro è stato Fernando Alonso”. Ammette poi di non voler ignorare l’importanza di Michael, ma lo spagnolo aveva lo stesso talento ed intelligenza.

“Schumacher aveva potere all’interno della squadra, però per me era come un fratello maggiore. Con Alonso invece la disputa era alla pari. Lui, però, è sempre riuscito a portare tutto a suo favore”.

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Felipe Massa campione del mondo per 38” nel 2008

Felipe Massa nel 2008 è stato vicinissimo a vincere il Mondiale di Formula 1. Dopo un inizio travagliato, in quell’anno, nel corso delle gare era riuscito a scalare molte posizioni trovandosi a lottare per la vittoria finale con Hamilton.

Arrivati al Gran Premio del Giappone, in un testa a testa tra i due, il brasiliano finì per urtare l’inglese nel passaggio in una chicane, costringendolo ad accodarsi al gruppo dei piloti prima di tornare in pista. Giudicata la manovra troppo pericolosa, i commissari sanzionarono Massa con un Drive Through. Stessa cosa accadde ad Hamilton a causa del duello alla partenza con Räikkönen. Alla fine dei conti il brasiliano ottenne un settimo posto e si presentò a GP della Cina con 7 punti di svantaggio dal rivale.

Qualora Hamilton avesse ottenuto solamente un quinto posto, o un ottavo con Massa secondo, quest’ultimo avrebbe potuto comunque vincere il mondiale. In quell’occasione Felipe iniziò dominando la gara, mentre Hamilton si trovava al sesto posto. A quattro curve dal termine con la sua McLaren sorpassò Glock, il quale non aveva fatto il pit-stop per il cambio gomme, piazzandosi quinto e mantenendo un punto di vantaggio su Massa. Si laureò dunque campione, il più giovane della storia fin quando Vettel non batté nuovamente il record nel 2010.

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