F1, il calendario è ancora decisamente in bilico. Sembra si possa disputare il GP di Silverstone, ma il responsabile del circuito ha frenato gli entusiasmi
L’emergenza Coronavirus continua ad avere conseguenze gravissime in ogni ambito. Anche il Motorsport sta subendo diverse modifiche e slittamenti, mettendo sui vari calendari un grosso punto di domanda. La F1 vive un momento dove tutto è ancora in bilico. Si dovrebbe gareggiare a metà luglio in Gran Bretagna, col doppio appuntamento a Silverstone. Nel corso delle ultime settimane tutti sembrano accogliere con piacere a questa possibilità, considerandola possibile e soprattutto sicura.
Sebbene nell’ambiente si respiri aria di ottimismo in merito, ci ha pensato il responsabile del circuito di Silverstone, Stuart Pringe, a frenare gli entusiasmi. “Non possiamo mettere sotto pressione polizia e medici” spiega alla Reuters: “altrimenti non verrà disputato alcun Gran Premio“. L’obiettivo è quello di scendere in pista solo qualora ci fossero tutte le condizioni necessarie per garantire il massimo della sicurezza.
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Sebbene l’emergenza Coronavirus sia più viva che mai, sembra che per la F1 si possa finalmente parlare di una data d’esordio. Oltre al GP d’Austria, Silverstone rappresenta un appuntamento ideale. Situato in aperta campagna, il circuito si trova in un luogo del tutto isolato, che riuscirebbe a garantire le distanze sociali. Alla Reuters, Stuart Pringe ha sottolineato come: “Silverstone è il luogo ideale per scendere in pista, abbiamo tutto ciò che serve” spiega il responsabile del circuito: “Ci manca un hotel, ma ne abbiamo uno in costruzione“.
Inoltre, considerato il fatto che non ci sarà l’hospitality, il Wing (l’edificio dedicato ai box) potrà essere utilizzato per i pranzi. Un luogo lungo all’incirca 400 metri in cui sarà possibile organizzare 4500 pasti separati e in sale diverse. Questa è solo una delle tante misure che l’organizzazione britannica prenderà per permettere lo svolgimento del Gran Premio senza alcuno sforzo da parte di polizia e medici. In caso contrario, precisa Stuart Pringe, potrebbe slittare anche Silverstone.
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