L’ex patron della F1 Bernie Ecclestone ha parlato del futuro del Circus e dell’importanza del marchio Ferrari nel mondo dell’automobilismo
Nonostante l’emergenza Coronavirus abbia, di fatto, bloccato l’intero Motorsport, non si placano le discussioni in merito al suo futuro. La F1 è ancora in fase di stallo, con un calendario più in bilico che mai. Per quanto riguarda il suo futuro, si è parlato molto del famoso budget cap, che prevederebbe un tetto salariale massimo per ogni scuderia. Molti team si sono trovati d’accordo con la proposta, mentre la Ferrari ha addirittura minacciato di lasciare il Circus, per non tagliare in maniera drastica il proprio personale.
Sebbene quest’ipotesi sia, almeno per il momento, comunque da scartare, ci si è interrogati su un futuro della F1 senza la Ferrari. A tal proposito, intervistato dal magazine Autocar, l’ex numero 1 del Circus Bernie Ecclestone ha parlato dell’importanza del Cavallino, e di quanto questo possa sopravvivere anche senza la Formula 1.
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F1, Ecclestone: “Ferrari riuscirebbe a sopravvivere a separazione”
Intervistato dal magazine Autocar, l’ex patron della F1 Bernie Ecclestone ha voluto sottolineare l’importanza e il fascino che riveste il marchio Ferrari in tutto il mondo: “Si tratta di un brand importantissimo, sopravviverebbe anche a una separazione dalla Formula 1” spiega Ecclestone, che aggiunge: “Nonostante non vinca da anni, se viene chiesto a una persona non esperta in materia di nominare l’ultima scuderia vincitrice del Mondiale, dirà sempre Ferrari“.
Oltre a quest’argomento, l’ex numero uno della Formula 1 ha cercato di ipotizzare come poter rendere la competizione più affascinante al pubblico. “Ridurre la durata delle gare sarebbe stupido, è così da 50 anni. Bisognerebbe rendere la griglia di partenza più competitiva” sottolinea Ecclestone: “Vedere sempre la stessa scuderia e lo stesso pilota vincere, alla lunga, può stancare“. Altro discorso quello legato al livello ingegneristico raggiunto, sicuramente altissimo ma che forse, a detta di Ecclestone, riduce l’importanza dei piloti e l’imprevedibilità della gara.
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