Lewis Hamilton racconta a Style del Corriere della Sera il suo peggior avversario dal 2007 ad oggi
Lewis Hamilton si è raccontato a Style del Corriere della Sera. Ha raccontato i suoi vasti interessi, compresa la passione per l’arte, la musica e la moda: ha anche creato una collezione di abiti per Tommy Hilfiger e una di occhiali con Police. Ha parlato di come è diventato vegano, che è “l’unico modo per salvare il pianeta” ha detto.
La sua storia, scrive Giacomo Fasola che ha realizzato l’intervista, “è quella di un ragazzino che ha coronato il suo sogno e che ora usa la popolarità per provare a migliorare il mondo in cui vive”.
Nel corso dell’intervista, Hamilton ha parlato anche dell’avversario che l’ha messo più in difficoltà dal 2007. Non è Fernando Alonso, non è Sebastian Vettel, non è Nico Rosberg. “Ho corso contro avversari fortissimi e tutti hanno comportato sfide diverse. Ma alla fine gareggio sempre contro me stesso: il mio critico più severo sono io” ha detto.
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Hamilton: “Ogni errore è un’occasione per migliorare”
E continua, anche a 34 anni, anche dopo sei titoli Mondiali. “Sono ancora affamato e determinato come agli inizi e questo non cambierà mai. Ma sarebbe folle se non avessi imparato nulla! Quando ero più giovane facevo fatica ad affrontare le sconfitte, prendevo le cose sul personale e avevo la tendenza a punirmi. Adesso so che ogni errore è un’occasione per migliorare“.
Hamilton è tornato anche su un altro aspetto che ha segnato la sua storia. Ovvero, essere ad oggi l’unico pilota nero in Formula 1. “La verità è che è stato incredibilmente difficile per me entrare in questo mondo” ha detto. “Vorrei poter dire che oggi è diverso ma in realtà credo che la situazione negli ultimi anni sia peggiorata. Correre ha costi altissimi e questo esclude in partenza chi non può permetterselo”.
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