Nonostante la crisi del petrolio su scala mondiale, il prezzo del carburante ai distributori non diminuisce, così il Codacons starebbe pensando a denunciare i petrolieri per truffa. I motivi.
Dato l’andamento instabile del petrolio, il carburante dovrebbe registrare un calo del prezzo alle stazioni di servizio. Almeno secondo il Codacons, che ha presentato un esposto nei confronti dei petrolieri presso tutte le Procure della Repubblica d’Italia. In particolare, la richiesta è quella di aprire indagini “per verificare speculazioni e la possibile fattispecie di truffa aggravata”.
Secondo l’associazione, i petrolieri starebbero agendo illegalmente e a danno dei consumatori italiani. Infatti, essa spiega che, nonostante si tenga conto delle tasse che influiscono sui prezzi di vendita, questo squilibrio non è ammissibile.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE >>> Carburanti: gli effetti positivi per gli automobilisti in vista della Fase 2
Prezzo Carburante, i dati del monitoraggio effettuato da Codacons
Oltre alla denuncia, il Codacons sta preparando anche una diffida al Ministero dell’Economia e dello Sviluppo Economico, con lo scopo di far ritirare le autorizzazioni al commercio degli operatori speculanti sui prezzi di gasolio e benzina in Italia.
Tutto ciò è nato dal monitoraggio effettuato dall’associazione sull’andamento del petrolio, le cui quotazioni internazionali sono scese del 74%. Al contempo, il costo della benzina al distributore è diminuito soltanto dell’11%, invece quello del diesel è calato del 12,1%.
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha così commentato la vicenda: “In questo caso, c’è il rischio che i petrolieri mantengano i listini prezzi elevati per recuperare i consumi che di questi tempi sono inevitabilmente calati. Questa ipotesi potrebbe rappresentare una truffa aggravata che danneggia i consumatori”.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE >>> Mezzi pubblici gratuiti, la proposta del Codacons per la Fase 2