Per la Fase 2 del coronavirus, al Campidoglio starebbero studiando un piano per fare riaprire le scuole a luglio sotto una diversa formula: l’ipotesi
A Roma, come nelle altre regioni, stanno pianificando quella che sarà la Fase 2. O meglio, stanno studiando piani da presentare al governo per i prossimi mesi. In Campidoglio infatti si sta vagliando un’iniziativa per riaprire le scuole materne e gli asili nido a luglio. La formula prevista sarebbe quella dei centri estivi. L’obiettivo è quello di venire in aiuto ai genitori che, dopo il lungo lockdown, torneranno al lavoro.
Si pensa dunque ad attività che possano permettere il rispetto delle misure di sicurezza: attività all’aperto, banchi distanziati, orari diversi tra mattina e pomeriggio. Non si escludono micro-gruppi formati da un massimo di 10-15 bambini. Con questa operazione si andrebbero a riattivare circa 80-90 istituti.
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Fase 2, riapertura scuole: pronta una Task Force
L’input di riaprire le scuole è arrivato dalla sindaca della capitale, Virginia Raggi, che spiega che andranno valutati anche i dati epidemiologici dei prossimi mesi nel caso in cui vi fosse l’ok del Comitato tecnico-scientifico.
L’assessore comunale per la scuola, Veronica Mammì, ha avviato l’istruttoria per una task-force Istruzione di Roma Capitale. Faranno parte dell’equipé pedagogisti, psicologi e i coordinatori delle principali scuole dell’infanzia. In settimana dovrebbe esserci una nuova riunione dei tecnici del dipartimento. L’idea è quella di collaborare con il governo nazionale, ma c’è la ferma convinzione di riuscire in questo progetto che la cittadina numero uno di Roma ha preso molto a cuore.
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Questione trasporti
Ovviamente, collegato alla riapertura delle scuole, c’è il discorso dei trasporti pubblici e privati. Il governo nazionale, ma la stessa Capitale, sono al lavoro per dettare precise regole in merito. Procediamo per gradi, pensando a come si svolgerà la situazione a partire dal 4 maggio. Nei primi giorni della Fase 2, agli ingressi delle stazioni, vi saranno dei percorsi speciali con gli operatori dell’Atac a gestire gli accessi ed eventuali code di passeggeri in attesa di entrare. Le banchine saranno delimitate da una segnaletica a terra che i passeggeri non dovranno oltrepassare per rimanere e a distanza.
Per quel che riguarda il bus, la preoccupazione principale è dovuta dalla disponibilità di vetture nell’ora di punta. Con il limite di 20 passeggeri su ogni bus, i quali saranno obbligati a portare la mascherina e sedere solo nei posti indicati, Atac e Tpl non possono garantire un servizio da sole. A tal proposito, oltre a nuovi mezzi, si potrebbero cambiare le tariffe dei biglietti in base alla fascia oraria. Questa mossa andrebbe poi ad interessare uffici pubblici ed imprese private che potrebbero diversificare gli orari di lavoro.
Per quel che riguarda i bus privati, come i cosiddetti pulmini, potranno accogliere solo una percentuale ristretta di persone alla volta, la quale verrebbe calcolata in base alla grandezza e ad i posti a disposizione del mezzo. Rimane una questione molto delicata in chiave della riapertura di scuole e sulla quale bisogna riflettere, dato che molti genitori potranno affidarsi solamente a questo genere di trasporto per far sì che i propri bambini vadano ai centri estivi.
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