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Autocertificazione e Fase 2: tutto quello che c’è da sapere

Dal 5 maggio conla Fase 2 cambia tutto anche per quanto riguarda l’autocertificazione: per quanto il governo e il suo presidente Giuseppe Conte non abbiano ancora ufficializzato nulla del decreto che di fatto inizierà la cosiddetta Fase 2 dopo la prima ondata della pandemia di coronavirus

Controlli all’ingresso dello stabilimento Fiat di Mirafiori (Getty Images)

Autocertificazione, nella Fase 2 solo per uscire dalla regione

Per chi continuerà a uscire di casa, per motivi di lavoro o di carattere personale, sostanzialmente cambierà poco. Tutto dovrà essere motivato e circostanziato anche se, le cosiddette autocertificazioni, saranno obbligatorie solo per chi si sposterà da una regione all’altra. Il modello, di sicuro, cambierà. Il Viminale lo sta approntando e a breve potrebbe già essere disponibile sui server dei vari ministeri per essere scaricato e compilato. Ma se fino a oggi chi lavorava e doveva spostarsi sulla base di alcuni turni di lavoro doveva farlo obbligatoriamente con un’autocertificazione ben precisa, dal 5 maggio questo obbligo cesserà di esistere.

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La via di mezzo della Fase 2

A oggi era vietato il cosiddetto ricongiungimento familiare tra persone che vivevano in comuni e regioni diverse. Con la Fase 2 quest’obbligo viene a cadere anche se alcuni limiti verranno mantenuti. Se il ministro Luciana Lamorgese spingeva per abrogare definitivamente le autocertificazioni, il presidente Giuseppe Conte ha adottato una linea blanda ma non di totale deregulation. Da parte del Governo insomma non c’è alcuna volontà di delegare tutto al buon senso dei cittadini punto anche perché, come abbiamo visto, le infrazioni sono state decine di migliaia e, sotto questo aspetto, nessuno a Palazzo Chigi né in Parlamento vuole dare la impressione che l’emergenza sia comunque finita.

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Prove di accesso alla metropolitana a Roma (Getty Images)

Un’altra auocertificazione

La nuova autocertificazione, dunque, servirà per il ricongiungimento familiare per tutte quelle persone che, fino ad oggi non si sono potute vedere. La nuova normativa parla di congiunti. E su questo c’è stata molta ironia e anche tanta confusione. Ma chi sono i congiunti? I legislatori non hanno pensato di chiarirlo e quindi ci si è attenuti al vocabolario che definisce congiunto “un parente fino al sesto grado di consanguineità”. Si parla di cugini in seconda, addirittura di figli di cugini o di nipoti di zii paterni o materni. Se si considera che fino a oggi una madre e un figlio che vivevano in comuni diverse non potevano vedersi se non per questioni di estrema gravità o in presenza della deroga prevista dalla legge 104 (assistenza ai parenti anziani o infermi), si è andati da un eccesso all’altro.

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(Getty Images)

La rivolta dei fidanzati

Non appena il testo della legge è stato diffuso, chiarendo che né gli amici né i fidanzati potevano essere considerati ‘congiunti’ si è scatenata la protesta popolare che ha costretto il premier a una precisazione: i fidanzati, anche se non conviventi, sono da considerarsi congiunti. Così come genitori che hanno un rapporto affettivo pur vivendo da separati o divorziati ognuno presso la propria famiglia. Questa fase, però, dovrebbe essere di breve durata: si parla di una quindicina di giorni. Poi, dal 18 maggio, si passerà alla cosiddetta Fase 3, o meglio la Fase 2 Full che di fatto riattiverà tutte le attività commerciali sempre secondo nuove regolamentazioni. A questo punto, ci si potrà incontrare, vedere, ma sempre mantenendo la distanza sociale e, in questo senso, la vita di tutti cambierà nel modo in cui si affronterà il ritmo quotidiano della nostra esistenza.

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Prove di accesso alla metropolitana a Roma (Getty Images)

Trasportatori e servizi pubblici

Ci saranno nuove norme che riguardano le forniture dei bar e degli esercizi: e dunque per esempio i trasportatori e i corrieri. Ma soprattutto cambierà l’accesso ai mezzi pubblici a cominciare dai taxi che, a quanto pare non potranno ospitare più di due persone all’interno di ogni singola vettura. Così come per autobus e metropolitane i servizi saranno contingentati a un numero limitato di persone di gran lunga inferiore a quello previsto fino ad oggi dall’ agibilità delle varie carrozze. Chi controllerà, come e in che modo verranno penalizzate eventuali sanzioni è ancora tutto da vedere.

 

 

Stefano Benzi

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