I benzinai campani non rientrano in quelle categorie di imprese a cui spetterebbe il bonus per le attività commerciali previste dalla Regione. Eppure lamentano un drastico calo del fatturato che si attesta intorno al 90%.
Gli spostamenti e la circolazione sono limitati. Fatte salve le ipotesi tassativamente previste dal Dpcm “Io resto a casa”, lasciare la propria abitazione può significare multa certa. Diretta conseguenza del lockdown è, dunque, una sensibile diminuzione del traffico veicolare. Ed infatti, a meno che non si salga a bordo della propria auto per andare a lavoro, o per comprovato stato di necessità o ancora per questioni di salute, l’ipotesi di circolare non è contemplata.
Circostanza che ha dispiegato i suoi effetti sul fatturato dei benzinai i quali, seppur rimasti aperti durante il lockdown, hanno ovviamente subito un netto calo nelle entrate. Una criticità che ha fatto sorgere nei titolari di queste attività site in Campania la necessità di denunciare quanto sta accadendo, essendo stati esclusi dal piano di erogazione dei bonus previsti dalla Regione per incentivare i settori colpiti dalla quarantena.
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Un momento drammatico quello che attualmente stanno vivendo i benzinai. Individuati quali fornitori di servizi di beni di prima necessità, non hanno conosciuto la serrata. Tuttavia il lockdown ha inciso inevitabilmente sulla flusso della loro utenza. Più spese che guadagni, dunque: nessuna rimodulazione, infatti, per i loro costi di gestione durante la quarantena.
Nello specifico, i distributori di carburante della Campania, avrebbero denunciato una diminuzione del fatturato del 90%. Ma nonostante ciò sarebbero stati esclusi dalla possibilità di ricevere bonus da parte della Regione. Per tale motivo, riporta la redazione de Il Mattino, si sarebbe levato un grido di protesta proveniente dalle associazioni di categoria. Nello specifico il segretario nazionale della Federazione gestori impianti carburanti, Gennaro Caprioli, e quello regionale della Campania, Salvatore Palma, avrebbero inviato una nota congiunta al governatore Vincenzo De Luca.
Stando a quanto riferisce Il Mattino, a gran voce è stata richiesta una modifica del Decreto Dirigenziale, nella parte in cui non ricomprende anche i distributori di carburante tra le attività destinatarie del bonus a fondo perduto di 2.000 euro. I sindacati parlano di una vera e propria discriminazione nei confronti di una categoria che, nonostante l’emergenza in corso, ha continuato a prestare il proprio servizio con evidenti pregiudizi non solo economici, ma anche alla propria salute.
Una prosecuzione delle attività, durante il lockdown che come poc’anzi rappresentato, è stata e continua ad essere più una spendita che un guadagno.
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