La Suzuki Katana non fa notizia solo perché di fatto è un grandissimo successo in Giappone e perché su di lei la casa nipponica ha puntato molto nella comunicazione per il suo centenario; ma anche perché come poche altre volte la moto diventa pretesto per creare moda e arte.
Il marchio Suzuki è una garanzia, il nome – Katana – è indubbiamente molto affascinante. Ma il resto lo ha decretato il mercato attribuendo un successo senza dubbio meritato a questa moto che in Giappone sta andando fortissimo e che anche in Europa comincia ad avere il suo nutrito gruppo di fan.
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Suzuki Katana, una moto da film
A sostegno della tesi che la Suzuki Katana 1000 è indubbiamente una delle moto più interessanti, sia dal punto di vista di prodotto che della strategia di marketing, di questi ultimi tempi, ci sono anche tutta una serie di iniziative estremamente interessanti che hanno reso questo mezzo qualcosa di molto trasversale. Suzuki Italia, per esempio, per lanciare il prodotto, ha pensato di abbinare l’immagine della moto a quella di Alfredo Rota schermidore olimpico di fama internazionale che, incidentalmente, è anche un grande appassionato di moto.
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Una Katana e la spada di Rota
Rota, schermidore milanese classe 1975, un oro a Sydney e un bronzo a Pechino sempre nella prova a squadre oltre a un titolo Europeo conquistato nel 1999 a Bolzano, è un testimonial ideale. Il video invece, in perfetto stile ‘anime’, è estremamente divertente. L’idea era quella di giocare sulla lama rappresentata dalla Katana che fende l’aria e su quella di Rota che invece conquista successi senza fare vittime.
Il progetto ha creato più di un’emozione e ha spinto anche i creativi della testata americana a Iron & Air a realizzare un vero e proprio progetto anime per celebrare non solo l’atleta italiano ma anche la moto giapponese. La Suzuki Katana 1000, oltretutto, quest’anno si presenta con molti motivi di interesse in più. A cominciare da una livrea che la casa giapponese ha voluto con uno sgargiante colore rosso per ricordare il centenario del marchio e della fabbrica.
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Disegni che diventano arte
Il video, che merita assolutamente di essere visto e che trovate embeddato all’interno del nostro post, si appoggia su una sceneggiatura futuribile. Disegni aggressivi e scenari dark un vero e proprio micrometraggio (96 secondi appena) là dove la storia non è tanto nella sfida tra le moto che si rincorrono quanto tra linee e traiettorie. Tratti che finiscono per diventare un omaggio al cinema più fantascientifico, stile Matrix, e al più tradizionale cartoon giapponese.