La coreana Kia Motors ha rivoluzionato in pochi giorni alcune delle sue linee di produzione per dare un aiuto concreto nella lotta alla pandemia COVID19.
Oltre 200mila maschere pronte e destinate al personale sanitario, medici, infermieri e volontari: è la sfida che la Kia Motors si è imposta con Accelerate for Good, un piano di produzione straordinario che ha visto tutti i lavoratori dello stabilimento di West Point, in Georgia, mettersi a disposizione per una consegna straordinaria.
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Kia Motors contro COVID-19
Trasformati i banchi elettronici, le macchine per il taglio e il confezionamento delle maschere, tutte in pvc, adeguati i sistemi di imballaggio e di stoccaggio. Tutto è stato adeguato in pochi giorni e messo in pratica a tempo di record. L’obiettivo inizialmente era quello di riuscire a consegnare almeno 150mila maschere, ma in poco tempo i dipendenti Kia sono riusciti a garantire ben 200mila maschere in meno di un mese.
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Un aiuto concreto per i medici
Una risposta concreta alla cronica carenza nazionale di dispositivi di protezione individuale che ha visto gli Stati Uniti drammaticamente colpiti dalla pandemia di COVID-19. I primi scatoloni sono già stati consegnati ad Atlanta e in tutti gli ospedali della Georgia. Le prossime donazioni saranno destinate ad Alabama, New York e California. Tutto pagato dalla Kia che ha provveduto alle materie prime, all’adeguamento degli impianti e che pagherà tutti i suoi dipendenti.
Sean Yoon, presidente e amministratore delegato di Kia Motors North America è giustamente molto orgoglioso del risultato: “Gli Stati Uniti sono stati molto generosi con il nostro marchio ed era giusto restituire qualcosa in modo concreto. Il nostro programma ha individuato una sfida che fosse comune e nella quale il nostro know how e le nostre tecnologie potessero fare la differenza”.
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Il programma nel frattempo va avanti. La Kia Motors ha in programma di intensificare la produzione di maschere fino a che la necessità si rivelerà prioritaria. Un’ulteriore donazione è stata offerta a numerose associazioni che seguono i senza tetto. Quella degli homeless COVID positivi è purtroppo un altro dramma sono decine le associazioni coinvolte per un’emergenza che riguarda centinaia di migliaia di persone che non compaiono su nessuna statistica ufficiale e che vivono per strada.