Collezionista e appassionato dalle mani bucate se si trattava di fare acquisti costosi e insensati, Steve McQueen ha sempre acquistato moto con un unico scopo: usarle sempre e in prima persona.
La notizia dell’acquisto del marchio Norton da parte del colosso indiano TVS ha ovviamente scatenato un rinnovato interesse intorno alla storica casa inglese che da molto tempo non faceva più parlare di sé. Sprofondata in una crisi irrimediabile che l’aveva spinta all’amministrazione controllata e fino sull’orlo del fallimento la Norton è tornata d’attualità anche sui social con foto storiche e tanti aneddoti importanti di oltre centoventi anni di storia.
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Uno dei più grandi testimonial della Norton è stato senza dubbio Steve McQueen. L’attore, un personaggio mitico non solo per chi ama il cinema ma anche per chi ha sempre reso leggendaria la sua vita ai limiti e con una sfrenata passione per auto, moto e velocità, ha collezionato diverse Norton. Non solo. Ha anche preteso che i personaggi dei suoi film ne guidassero una in scena che conduceva personalmente e senza l’ausilio di alcuna controfigura.
Steve McQueen compare in diverse foto ufficiose in giro per la campagna inglese o per le colline di Hollydood con una Norton Commando del 1974, una classica bicilindrica a V da 850 cc cui McQueen amava togliere i tappi dei silenziatori per fare ascoltare il rimbombo del suo motore a tutto il vicinato. Motorcycle News la elesse moto dell’anno per cinque anni di fila e McQueen ne acquistò almeno tre, oltre a una vecchia Norton anni ’50 che venne utilizzata in uno dei suoi film agli esordi.
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L’immagine che più resta incollata a Steve McQueen è quella del “La Grande Fuga”. In un appassionante inseguimento, travestito da soldato tedesco, forza un posto di blocco a bordo di una Triumph TR6 Trophy. La sua controfigura storia Bud Ekins – suo grande amico – racconta di avere avuto una lite furiosa con McQueen durante quelle riprese. Perché la sceneggiatura prevedeva un volo alto almeno due metri e mezzo su una barriera di filo spinato. Gli autori avevano studiato questa scena apposta perché fosse troppo pericolosa per McQueen che non voleva mai usare gli stunt man. Ma stavolta fu costretto dai produttori e dalle assicurazioni che coprivano il film. Ma si dice anche che una sera l’attore avesse rubato dal magazzino la moto per provare il famoso salto, al riparo da occhi indiscreti e avesse distrutto la moto. La scena della cattura, quando si incastra nel filo spinato e accarezza la moto con affetto, è un momento cult della sua carriera.
McQueen in quel periodo versava in grandi difficoltà finanziarie e non riuscì a comprare quella Triumph al termine delle riprese. La moto finì nel garage di un allevatore. Oggi è al museo del cinema, restaurata e con una grande foto di Stevie sullo sfondo.
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