Volkswagen è pronta a rimborsare 250mila clienti tedeschi in seguito allo scandalo dieselgate, per un totale di 620 milioni di euro
Ormai cinque anni fa, scoppiò uno scandalo legato alla falsificazione delle emissioni di vetture diesel da parte della casa automobilistica tedesca Volkswagen. Il famoso caso dieselgate, che è costato e costerà caro al marchio. Dopo diversi anni di cause e dialoghi, alla fine si è arrivati ad un accordo con Vzvb, l’associazione federale dei consumatori.
Per richiedere il rimborso, sarà necessario fare richiesta sul portale online dedicato. La scadenza, attiva dal 20 marzo, è stata prorogata fino al prossimo 30 aprile. Volkswagen risarcirà oltre 250mila clienti tedeschi una cifra tra i 1350 e i 6250 euro a persona, per un totale di oltre 620 milioni di euro totali di risarcimento. Una cifra altissima, che si aggiunge ai già 30 miliardi di euro costati a marchio tedesco dopo lo scandalo dieselgate.
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Il caso dieselgate: di cosa si tratta
Nel settembre 2015, l’EPA fece venire a galla uno scandalo: il cosiddetto caso dieselgate. Si tratta di una mossa che la casa automobilistica Volkswagen attuò con i veicoli a diesel, falsificandone le emissioni grazie al software della centralina. Questo in modo da migliorare le prestazioni dei veicoli stessi, non rispettando le normative legate all’inquinamento. Fu il governo statunitense a scoprire il tutto e a richiedere il recupero di oltre 500mila vetture col motore incriminato, il TDI.
Le conseguenze per Volkswagen furono disastrose. Oltre alle dimissioni e all’arresto di vari organi dirigenziali a capo del marchio tedesco, ci fu anche un calo drastico delle azioni in borsa. Le perdite furono immense, e ancora oggi la casa automobilistiche paga le scelte dello scandalo dieselgate. Oltre ai 30 miliardi persi, ora Volkswagen dovrà spendere altri 620 milioni per risarcire tutti i clienti possessori di auto col motore incriminato.
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