Andy Palmer, il CEO, di Aston Martin promette: “Vogliamo diventare la Ferrari britannica”. Oggi intanto è il primo giorno di Lawrence Stroll alla guida di Aston Martin Lagonda
Lawrence Stroll ha completato l’acquisto del 25% del marchio Aston Martin Lagonda. Il consorzio Yew Tree Overseas Ltd, che lo stesso Stroll ha fondato, ha ceduto parte delle azioni ad altri investitori come Toto Wolff e Ernesto Bertarelli.
“Vogliamo rimetterci in sesto e provare a diventare la Ferrari britannica“ ha detto il CEO Andy Palmer ad Autocar. Un legame in effetti c’è, ha sottolineato Palmer. “Lawrence è stato l’importatore canadese della Ferrari per molto tempo, quindi capisce molto bene quel modello” ha detto Palmer. Nella nuova Aston Martin, il CEO vede meno quantità e più qualità, a partire dal nuovo suv pronto al debutto sul mercato, il primo nella storia della casa. Si tratta del DBX che, ha detto Palmer, “sta già mostrando come intendiamo andare avanti. Stiamo costruendo quelle auto solo per la vendita al dettaglio e il nostro portafoglio ordini per il 2020 è già pieno”. I preordini, fa sapere la casa, superano quota 2500.
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Il futuro di Aston Martin: meno quantità, più qualità
“Continueremo a investire sulle auto a motore centrale, ispirandoci alla hypercar Valkyrie“ ha detto Stroll, a cui si chiede di finanziare il progetto Formula 1. Dal 2021 il marchio rileverà il nome della Racing Point mantenendo la collaborazione con Mercedes.
Stroll sembra avere intenzioni serie, anche per quanto riguarda la produzione della Valhalla e della Vanquish. Ci sarà tempo, invece, per l’elettrico che in questo momento non rientra nelle priorità di Stroll.
“Dobbiamo puntare sulla linea del modello a motore centrale, e dobbiamo portare il nostro ibrido V6 da 3,0 litri e i propulsori plug-in nell’intera gamma di modelli il più presto possibile” ha detto Palmer. “Investire in motori costruiti in casa non è facile, ma il nostro team ha raccolto la sfida. In futuro, sarà parte integrante di molto per molti dei nostri nuovi modelli”.
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