I Subsonica parlano spesso nei loro dischi, spesso per metafora, di auto e di viaggi come in “Strade” canzone che merita di diritto un ruolo d’onore nella nostra playlist
I Subsonica, oltre venti anni di onorata presenza sul mercato nazionale, sono un fenomeno davvero raro. Sono cambiati tanto nel corso degli anni in un percorso di rinnovamento costantemente in atto e offrendo dischi sempre diversi, ricchissimi di sfumature e di atmosfere sempre differente senza mai risultare banali né scontati.
Tutti li conoscono per la loro presenza a Sanremo nel 1999 con “Tutti i miei sbagli”, paradossalmente il loro più grande successo commerciale pur non essendo mai stato inserito in uno dei loro album. Ma a testimonianza della loro passione per auto e percorsi hanno un archivio anche una canzone dedicata alla “Ritmo Abarth”: in realtà un gioco di parole dove è il ritmo a essere Abarth, ovvero sovralimentato. Una canzone che parla di un’auto sportiva parcheggiata troppo a lungo che chiede “una sola occasione, il motore è pronto ad urlare”.
“Strade” nasce per “Microchip Emozionale”, il loro secondo album: un disco straordinario che molti ritengono la loro opera migliore. Un falso storico. In realtà, e i Subsonica ci scherzeranno parecchio nei loro album successivi con numerose citazioni, questo disco rimane incredibilmente attuale considerando i suoi venti anni di vita ma quelli successivi sono stati l’evoluzione di un suono e di una band che non si è mai nascosta dietro un comodo copia e incolla.
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Il brano della nostra playlist auto di oggi si apre con un delizioso ritmo funky molto ‘rotondo’ e garbato dove il suono dominante è quella della chitarra di Max Casacci: le tastiere restano per una volta in sottofondo su un ritmo scandito e quattro quarti che si fa ballare. In macchina viene naturale tenere il ritmo con le dita sul volante e seguire il nastro d’asfalto mentre la canzone ci racconta di strade che si lasciano guidare forte, di tergicristalli storti che sono da drizzare come le curve, sotto una pioggia calda, al buio e con interlocutori di poche parole.
È la canzone di chi ama guidare da solo e riflettere su stesso e sulle proprie emozioni. Ripensando a cose belle e brutte, al proprio vissuto, facendo un bilancio della giornata o forse di una vita. Dopo l’inciso di tastiera di Boosta ecco una delle parti più straordinarie di Samuel Romano, forse il brano nel quale viene fuori tutta la sua qualità di interprete oltre che di autore.
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“Strade che si lasciano guidare forte”
Le strade ci riportano al passato, e ai rimpianti: “Forse sta a pochi metri da me quello che cerco e vorrei trovare, la forza di fermarmi perché sto già scappando mentre non riesco a stringere più a fondo e ora che sto correndo vorrei che fossi con me… Che fossi qui… Sento a pochi metri da me quello che c’era e vorrei trovare la forza di voltarmi perché se stai svanendo io non ci riesco, a stringere più a fondo ora che soffro il mondo vorrei che tu fossi qui”.
La strada, proprio come la playlist in auto, è fatta per pensare. Ci lega a chi ci ha lasciato per qualcun altro. O semplicemente se ne è andato perché non poteva più stare con noi. La strada è anche la metafora di un percorso che si autoalimenta tra desideri, ricordi, rimpianti, amici e amori che vanno, tornano e solo a volta decidono di fermarsi per sempre.
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“Strade” è una canzone di bellezza delicata che sottintende una malinconia molto fragile. Parla anche di chi ci ha lasciato. Racconto questo aneddoto perché ero presente e perché sono legato ai Subsonica da un profondo legame e credo non se la prenderanno. Il 12 e 13 aprile 2011 i Subsonica hanno in programma due date al Forum di Assago che è sold out.
Il papà di Max, Ferruccio Casacci, artista e fotografo, purtroppo sta male da tempo. Fu lui il primo a credere nella band e a darle un tetto: il suo laboratorio, che poi sarebbe diventato Casa Sonica. Max arriva in treno da Torino all’ultimo momento. Prende la metro e arriva a piedi al Forum come uno qualunque: concerto impeccabile al termine del quale il chitarrista torna a Torino di corsa. Le condizioni di papà si sono aggravate. Arriva in tempo per un ultimo saluto. Poi torna a Milano anche per la seconda data, ancora migliore della prima. Max non si lascia sfuggire una parola, mezza lacrima. Pesta la sua Fender come un ossesso e solo alla fine quando la band gli si avvicina, si commuove.
Come ultimo brano del concerto di quel 13 aprile, i Subsonica dedicano a uno dei loro primi fan, la loro versione forse più bella in assoluto di “Strade”. Una vera gemma nel repertorio infinito di una band che suona sempre e davvero che sul palco è inattaccabile. Samuel fa accendere tutte le luci del Forum, la gente nemmeno si aspetta un secondo bis, nessuno sa e nessuno capisce… “Un giorno un profeta torinese ci ha detto che solo chi non canta non stecca mai”.
Questa che segue invece è versione LIVE di Strade del tour di “Una nave in una Foresta”. Forum di Assago, primo dicembre 2014.
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