Indivduata l’app l’app di contact tracing che servirà a tenere sotto controllo la diffusione del coronavirus durante la Fase 2. Si chiamerà Immuni
Sarà Immuni l’app per il tracciamento dei contagi in Italia. Il commissario straordinario per l’emergenza sanitaria Domenico Arcuri ha firmato l’ordinanza che assegna alla società Bending Spoons il contratto di cessione gratuita della licenza d’uso sul software. Vediamo come funzionerà l’applicazione e in che modo cambieranno, in un primo momento, i comportamenti degli italiani.
L’app Immuni non sarà obbligatoria, ma si potrà scaricare solo su base volontaria. E’ composta da due parti. Innanzitutto, contiene un sistema di tracciamento dei contatti attraverso il Bluetooth. In questo modo, si potrà rilevare la vicinanza tra due smartphone entro un metro. Così, se un soggetto positivo al covid-19 ha scaricato l’app, sarà più facile ricostruire la catena dei contatti e individuare presto i potenziali contagiati. Una volta scaricata, infatti, la app conserva una lista di codici identificativi anonimi che contraddistinguono i altri dispositivi ai quali è stata vicino. E da questi sarà possibile risalire all’identità dei titolari.
La seconda funzione è un diario clinico con le informazioni più rilevanti dell’utente (sesso, età, malattie pregresse, assunzione di farmaci) che dovrebbe essere aggiornato tutti i giorni.
Il commissario Arcuri ha spiegato che l’applicazione diventerà “un pilastro importante nella gestione della fase successiva dell’emergenza“. Inizialmente sarà avviata una sperimentazione in regioni pilota, aggiunge il commissario. “Il sistema di tracciamento dei contatti ci servirà a capitalizzare l’esperienza della fase precedente ed evitare che il contagio si possa replicare“. L’aspetto centrale sarà la partecipazione dei cittadini. Per essere efficace, infatti, Immuni dovrà essere scaricata dal 60 per cento degli italiani.
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